24_06_02 _MONTE A PESCIA . OSTELLO SCOUT
A noi, abituali camminatori, curiosi e ficcanaso, non puoi mostrare un bivio di una strada, una strada vera, asfaltata e con il nome (Via Pio X), mostrare un cartello che ci indica che è una strada chiusa e contemporaneamente far passare otto moto fuoristrada.
La prima volta che si può si addenta, tipo sentire se è commestibile, il problema, sentire un amico (“non la conosco”) e allora si va decisi. Lasciamo la macchina oltre la chiesa(sulla destra) prima di terminare la salita di Monte a Pescia.
La strada sarà senza uscita ma parte decisa, in salita, “tanto spiana” ed eccoci che si comincia a sudare, la casa gialla è sopra di noi in alto (c’è sempre una casa gialla sopra di noi).
La strada finisce con un cancello. Aveva ragione il cartello. Un chilometro.
Guardiamo intorno, un cartello fra le foglie indica Collodi. Ha la punta e la direzione decisa verso il bosco, un sentiero nemmeno pulito ma abbastanza transitabile da armarci con un bastone (Claudio) e avanzare fino dove potremo. “Semmai torniamo indietro”. Immagino vada sulla via sterrata che da sopra Monte a Pescia porta in discesa a Collodi, quella fatta tante volte con la corsa di Pescia, ma a che punto? Intanto sale. “Tanto spiana”. Quando pensavamo di essere stati spediti in Paradiso, ecco su un albero un cartello giallo e rosso della corsa di Pescia. Ci siamo!!!
Era passato solo un altro chilometro e siamo sulla parte più alta, dove a sinistra si scende a Collodi, e a destra si può decidere se fare un lungo giro oppure scendere più velocemente verso Palmira a Monte a Pescia. Scegliamo la seconda opzione, Una strada bianca nel bosco, ampia e comoda. Vedo delle ginestre, mi sono sempre piaciute, faccio qualche foto, scrissi una volta che la ginestra è una cooperativa. Uno stelo solo non si vede, invece l’insieme dei rami formano una festa gialla, dal profumo tenero e dolce, A casa manderò la foto a mia cugina e lei mi risponde che oggi è il Corpus Domine, che nonna Eva, mia, nostra nonna, una Berni, la mandava a fare i fiori di ginestra e venivano sparsi lungo il tracciato dove sarebbe passato il Corpo di nostro Signore. Passato poi che fosse, nonna Eva, corposa, importante, con i suoi occhiali e il portamento, raccattava qualche fiore in un sacchetto e, nel tempo, quando c’era un temporale con fulmini e saette e in quel piccolo paese di pietre succedeva spesso, faceva volare dalla finestra, sulla stretta strada dentro Libbiano, dove la tramontana si infilava e faceva sbattere le finestre, qualche fiorino giallo ormai secco e recitava la preghiera di Santa Barbara
Visto che Palmira spargeva profumi di coniglio e ulive, ma la porta era chiusa, siamo andati all’Ostello del vecchio podere Vispiana, attirati da mille voci di ragazzi in festa, tende che si intravedevano nella radura, tronchi di alberi in tondo, scout, maschietti e femmine, piccoli e simpatici, saliamo fino all’Ostello, scatto foto, entriamo. Bimbi escono dalle porte che forse sono armadi, alcuni più grandi si lavano i denti in cucina, altre persone “grandi” sembrano Puffi, c’è un’aria di magia, i piccoli elfi sembrano futuri babbi natale, ma seri e consapevoli, che non faranno mai "ooohhhoo" bimbe con il cappellino e l’orecchino (ma saranno maschietti?), due ragazze escono da una porta (quella, giuro, è la porta di un armadio). Alla nostra curiosità risponde il grande Puffo: hanno disponibile del caffè di Moka e una fetta di crostata. Siamo abbagliati, diciamo di si, avremmo detto di si qualsiasi cosa ci avesse detto, dopo due domande curiose ecco davanti a noi il profumo del caffè e il nero della cioccolata della torta con i becchi.
Abbiamo i soldi in mano, chiediamo l’importo…”ma vogliamo scherzare, per così poco” insistiamo, “ma lo dicevo io che c’era della magia in aria, che tutto è così irreale”. Abbiamo i cuori che si liquefanno.
Oggi, Corpus Domine, gli scout, i sorrisi dei più grandi…ma il bastone preso nel bosco per battere il sentiero? Non trovate qualcosa? Un bastone…l’avranno preso i ragazzi, vanno matti per i bastoni impossibili.
Ringraziamo l’Agesci di Lucca San Donato per questo dono e per la magia, per averci fatto sentire bene e grati. Sentire la gratitudine in noi è importante per vivere bene. Grazie.