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7° SCALATA DEL MONTE SERRA ..I RAGAZZI DEL VEGA 10 serv di Claudio

05/03/2013

a cura di Claudio Landucci

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7^ scalata del monte Serra....i ragazzi del Vega 10
Una corsa per non dimenticare, è trascorso un altro anno,per noi tra gli alti e  bassi del tran tran della vita quotidiana, per i famigliari delle vittime altri 365 giorni passati nel ricordo di chi la sua giovane vita l' ha lasciata quassù tra i rottami di un aereo sospeso tra cielo e terra.
Una corsa per rimembrare, non "istituzionalizzata"come le molte che paiono quasi un imposizione,ma che oramai è entrata a fare parte della nostra vita, fortemente voluta da chi ancora si tiene attaccato ad un ricordo che si perpetua dal lontano 1977.
Oggi stranamente la giornata si presente con un cielo terso ed un sole primaverile che se non fosse per il vento renderebbe la temperatura alquanto gradevole, complice la giornata sono circa trecento coloro che si sono presentati per onorare questa corsa, molti sono i ragazzi della Marina Militare e del' aviazione, questo fa sì che questa sia una delle corse con maggiore presenza giovanile.
La gara prende il via dalla splendida certosa di Calci, da qui dopo poco più di 9 Km raggiungerà il faro ricordo posto in cima al monte Serra in località prato di Ceragiola, la partenza è fissata per le ore 15, se non vado errato è la prima volta che viene effettuata la punzonatura, il via avviene senza che se ne percepisca l' ordine di avvio, non uno sparo, non un "pronti attenti via" con i più che sono ancora intenti a scambiarsi opinioni, tattiche di gara, si capisce che la corsa ha preso il via dal fatto che i primi si sono messi in movimento, un rapido segno della croce e il dito che va velocemente al cronometro per farlo attivare.
I primi 700 metri sono di pianura e questo fa si che si riesca anche se con difficoltà a risalire di qualche posizione, il tempo di assestarmi su un ritmo prima di iniziare la scalata vera e propria al monte Serra, costellata da tratti ora duri, ora meno, ma pur sempre impegnativi, i km sono tutti segnalati, questo fa si che ogni volta che se ne incontra uno è un tratto in meno che ci separa dalla vetta, non si corre mai soli, ogni volta che superiamo qualcuno o si viene superati è un reciproco incoraggiarsi a non mollare.
Giunti a metà percorso troviamo il primo ristoro, con del te caldo e acqua, oggi non bisogna fermarsi per usufruirne, il personale è molto e ben posizionato, io comunque mi fermo un attimo per scattare alcune foto tanto per un buon tratto la strada spiana e volendo posso recuperare le posizioni perse, terminato il tratto pianeggiante la strada riprende a salire con pendenze veramente micidiali, le gambe cominciano a dolere e l' istinto sarebbe quello di mollare, rallentare tanto oggi il tempo non conta, importante è arrivare alla meta, il vento anche se sferzante e gelido non riesce più a rinfrescarmi ed allora viene dì istinto raccogliere una manciata di neve dal bordo strada e bagnarmi la faccia, ci siamo quasi, i primi atleti che hanno già terminato la gara tornano alle loro macchine per cambiarsi e si comincia a sentire la voce dello speaker che commenta i vari passaggi.
Siamo nei pressi della zona ristoro finale e premiazioni, alcune centinaia di metri di strada sterrata e pianeggiante prima dell' erta finale, qui vorresti spingere per mostrare a chi sta scendendo che hai ancora delle energie, ma così non è, per alcuni metri mollo vado di passo, ma poi riprendo voglio arrivare al traguardo correndo e farmi mettere al collo la medaglia commemorativa, un ringraziamento al cielo un pensiero ad Alessandro e altre foto di chi contento anche se affaticato arriva fin quassù, poco dopo un salto al monumento ricordo dei 44 ragazzi anticipatamente scomparsi in quel lontano 3 marzo 1977, riposate in pace.
Non starò a inserire il nome dei vincitori, questa è una gara per rimembrare chi più non c' è e voglio credere che chi vi ha preso parte lo abbia fatto con spirito di mestizia e si sia sentito vincitore, io sicuramente sì.
Claudio Landucci