Barga ha il fascino dell'antico, del ricordo, della fatica. Quando nel 75 si andava a Barga ci aspettavano 29 km, con la salita al Renaio, con vecchie donne vestite di nero che cercavano funghi con i canestri coperti da pezzole per nascondere le bugie che uscivano da bocche sdentate. Nella discesa che ci portava dove la Corsonna rumoreggiava, castagni enormi fiancheggiavano la bella strada sterrata. Un anno incontrai presso una casa che poteva essere una baita visto che era unica, una bimba dalle guance rosee e pensai che si dovesse chiamare Hilde o Jutta, non poteva chiamarsi Maria, qui eravamo in Svizzera non in Italia. La salita che ci riportava a Sommocolonia era impegnativa, nel sole, nei boschi. Entravamo in paese nel fumo di un enorme braciere dove frigolavano pezzi di rosticciana. A precipizio in un orrido, per poi risalire, tapini, verso i campi da tennis del Ciocco. Scendevamo poi stanchi, attenti ai crampi che ormai erano in agguato e attraversata nuovamente la Corsonna ci rimaneva lo strappo in pietra che ci riportava a Barga. Vecchi tempi...
Ecco su alcuni tratti percorrevamo i vecchi sentieri ma pur essendo molto impegnativa i 18 km ci permettevano distrazioni.
Con questo voglio anche dire che la salita che da Catagnana porta a Sommocolonia è bellissima, come l'attraversamento del paese. Certo abbiamo avuto fortuna che la pioggia annunciata era in ritardo ma tutti sanno che la fortuna iuta gli audaci..
Ma lascimao perdere i ricordi, i vecchi tempi e guardiamoci le foto di Loredana che in questa occasione si è superata. Certo doveva essere felice, dentro, per poter aver scattato queste foto (ed io sono felicissimo per lei).
colori
si parte e subito un ponte di pietra
guardate la pietra dei muri e le facce dei podisti: sono della stessa essenza, sembrano eterni, determinati, solidi
la gioia della bandierina
un gatto ramingo osserva i modelli di scarpe podistiche
un'insolita e bella inquadratura di Barga
come questo casolare e le sue balze
il ristoro festoso dove Sara si avvicina
un sentiero nel bosco
la risata di Climene che si confonde con il rumore dell'acqua
fiori gialli nel bosco
una bandiera
sotto di noi
le prime castagne dell'anno, belle, rotolanti fuori dei loro ricci, calpestati dai podisti
lo spettacolo del ristoro. Si recita a soggetto, una signora inglese (non può essere italiana) offre cose streniere
e allora viene spontaneo fare un bel gruppo
e farne subito un'altro con sullo sfondo Barga
questo è un piccolo capolavoro, la croce vecchia, il vaso di marmo, Barga oltre la Corsonna. Manca solo un fiore di campo
questa uva mi ricorda una poesia che ho scritto qualche anno fa'. Le ultime uve. Andavamo, da piccoli, dopo la vendemmia a cercare l'uva dimenticata nei filari. Scrissi di questa sensazione che porta l'autunno, le vacanze finite, dove i cavallano erano come giostre marinare, i sogni delle infatuazioni estive, i tramonti che coloravano di rosso i capelli e come uno cercasse di ricordare gli occhi cercandoli nella memoria come le "ultime uve"
Vi metto qui sotto la parte finale della poesia:
°°°°°
Gia lontani i bianchi cavalli
della giostra marinara
e i galoppanti battiti del cuore
nel caldo tramonto infuocato
che tingeva gli odorosi capelli.
Incombe il silenzio grave
di una stagione attonita
e solo la speranza mi porterà
a cercare i tuoi occhi neri
come nei filari le ultime uve.
°°°°
ecco a cosa mi ha fatto pensare Loredana
ora guardatevi questi fiori in silenzio
un campanile (forse Albiano?)
non ho commentato le foto dei fiori, non hanno bisogno di commento, come un'opera d'arte non ha bisogno di spiegazioni
la foto del ristoro finale per ricordarci che eravamo a Barga
Sara, felice, pensa che stasera a Montecatini le miss Italia sfileranno Domani sera solo una.
ma chiudo il servizio con questo fiore e lo dedico a Loredana per la bellezza delle sue foto.
Non perdetevi le foto nella gallery, bellissime, ma non potevo pubblicarle tutte.