Domenica a Camigliano Ugo ha fatto rivedere la luce alla sua digitale, Helga. Era imbronciata come un ragazzo costretto in casa dalla madre per paura che potesse ammalarsi. Gola infiammata, un po' di tosse, In casa, in casa, non puoi andare fuori, sudare, neanche per sogno. Ecco questo era quello che sentiva in corpo la digitale di Ugo. Certo aveva preso un poì d'acqua durante la Maratona di Lucca, certo è un po' cagionevole di costituzione, ma lei, la digitale, si era messa la maglia di lana, cosa poteva fare? Anche il suo papà lo sa che ha le placche in gola, che se prende fresco, ma via, come si fa a impedire a una giovane digiatale di uscire, scattare, fare lampi di gioia?
Insomma queste sono considerazioni, Ugo non me ne voglia, che riporto come dovere di cronaca, come sfogo della sua digitale.
Dimentichiamo il tutto e vediamoci quello che ha combinato Helga
la digitale bizzarra appena vede una pianta con le foglie aguzze si precipita
e si lascia affascinare da un alberello a due piani
come sul ponticello sul fosso che costeggia la Villa Torrigiani vorrebbe buttarsi dentro da tanto che è contenta
poi lei è femmina, ama i fiorellini, quasi si comprerebbe un vestitino con quella fantasia, ne dovrà parlare alla mamma
e poi i cani, le fanno una tenerezza, quegli occhioni dolci, quei baffetti da sparviero,
quasi si sente una principessa, la principessa Helga, vorrebbe entrare nella Villa torrigiani, che il cancello si aprisse al suono delle chiarine, con nobiluomini schierati e inchinanti
quelle cose antiche, le tradizioni, le belle cose andate, quelle immagini di sua nonna Hassemblat (ha origini tedesche la digitale del nostro Ugo)
veramente bella questa parte delle colline lucchesi, dove i nobili costruivano le loro dimore di rappresentanza estive
viali di cipressi infini, tanto per spaventare chi arrivava
ma Ugo richiama all'ordine la su macchina fotografica: "Bimba" le dice "siamo qui per fotografare i podisti, non per divagare, io lai" e così allora si becca uno scatto Lisa e il tavolo dell'Atletica, ma stizzito, quasi per caso
e subito si butta su fiorescenze che la fanno sognare.
E noi per una volta ringraziamo Helga, la digitale di Ugo, e Ugo per averla portata a Camigliano