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A CAMIGLIANO NON CI BAGNIAMO di Andrea

02/05/2022

a cura di Andrea Bartalesi

CAMIGLIANO

Veniamo a Camigliano con il ricordo di una delle ultime edizioni disputate in cui l’acqua ci bagnò “ammodo”, Acqua per la strada, dal cielo, dagli alberi, ricordo che ci cambiammo sotto la tettoia dell’arrivo e il prato del ristoro era un acquitrino.

Ieri il cielo sembrava bluffare, non era a pioggia, ma sul vetro della macchina ti apparivano gocce, rare, ma se stavi attento sentivi che qualcuno rideva. Ma non sai mai se le gocce sono un presentimento o un…avvertimento. Impermeabile, cappello, e vai, non si sa mai.

I saluti all’arrivo, Stefano dice che farà la 16 ma si riserva di modificare la sua decisione se al bivio dovesse piovere. Mi sembra un ragionare sensato.

Si parte come chi va a leggere le ultime pagine per sapere come va a finire.

I passi sulla salita che porta a San Pietro a Marcigliana sono stanchi, devono adattarsi e passare dal contatto delle lenzuola a quella delle ginestre. Guardo in terra e sono mille, nell’erba, le piantine selvatiche con fiori nuovi, occhieggianti, anche sbadiglianti.

Ma giriamo a destra per Sant’Andrea in Caprile, il campanile nero che maschera la luce di un’alba indecisa. Ma un'azelea ci illumina da un piccolo giardino.

Ce ne andiamo a Tofori, un ristoro prima di girare a sinistra e salire a Petrognano. Passiamo dalla chiesa e andiamo verso San Gennaro. Subito dopo la polla scendiamo in paese, su sentiero pietroso, la chiesa chiusa, giravolte prima di passare per la scriminatura di San Gennaro.

Ci vien voglia, con Claudio, di cercare un taglione per Lappato così da fare una variante, scendiamo verso un rumore di frullino petulante, il sentiero preso si arena in un campo d’erba, torniamo indietro e ci rimettiamo sul percorso dato.

Passiamo dal Galantuomini e ci viene la curiosità se ancora qualcuno fa la trippa, giriamo per Gragnano, al Belvedere ci ristoriamo.

Poi giù dai Due cipressi, indoviniamo i calici colmi di vino festoso, ma scendiamo, che diamine, per un sentiero di acacie profumate e guardiamo la bella vigna come prospettiva della parrocchiale di Gragnano. Alla croce pensavamo di girare a destra ma invece veniamo a Borgonuovo, alle Suore e prendiamo per tornare a Camigliano.

Saranno sedici (più uno nostro) e in fretta andiamo alla macchina, senza acqua ferire.

Macchine nel campo poche, tutti sono partiti per le loro case senza bagnarsi.

Ho avuto la sensazione che i partecipanti fossero meno del dovuto, aleggiavano intorno gli assenti, ma c’è bisogno di tempo. Intanto noi andiamo, poi vedremo. Certo pensare che a San Cassiano saranno solo 9 km… è riduttivo.

Buona primo maggio.

 

 

 

Andrea