Capannori, grande e maestoso comune della Piana, che allarga le sue braccia da monte a monte, dalle Pizzorne al Serra, fa visitare il suo centro, e i suoi territori vicini. Certamente gli Amici della Misericordia hanno fatto miracoli per far trovare ai podisti angoli e sentieri accattivanti e possiamo dire che per la lunga ci riescono, mentre per i percorsi più brevi si devono accontentare di un "giretto" fra i campi per poi tornare alla partenza/arrivo.
Ma la corsa di Capannori passerà alla storia per un altro motivo: il battesimo podistico di una coppia. Noi ci dimenticheremo del fatto, ma chi corre sa benissimo e non dimenticherà mai da dove è partito.
Io per esempio sono partito da una marcia a Sant'Anna di Lucca. Andavamo fino allo Zoppino e tornavamo, con la mia tuta scolastica felpata dell'Istituto Tecnico.
Loredana mi scrive:
"ho il piacere di inviarTi le foto di questa mattina a Capannori. Con l'ultima foto, la n. 23, ti presento Gianna ed Andrea, Gianna è mia figlia ed Andrea il suo fidanzato. Hanno deciso di entrare a far parte del nostro mondo e ne sono rimasti contenti. Ci sarà sicuramente occasione di farteli conoscere di persona se continuano a venire. Lo spero perchè a me fa molto piacere."
Già in quell'inizio "ho il piacere" meriterebbe una sera di discussioni e di compiacimenti, ma limitiamoci al fatto e guardiamoci subito la n° 23
Ecco Gianna ed Andrea all'arrivo con il loro primo pacco premio, gli auguriamo di ritare ancora tanti pacchi così, non per la pasta o i gadget che contengono, ma perchè vorrà dire che il podismo è entrato loro nel sangue. Non è un mondo immune da difetti, non è un'isola felice, in un mare in tempesta, ma comunque vi darà una sensazione di poter gestire voi stessi, di parlare con il vostro "io" di capire tante cose che pur vivendo insieme a quell'"io" non vi capiterà di farlo.
Ma spero di trovarvi ancora fra 30 anni e farmelo spiegare da voi cosa vuol dire andare per strada seguendo i nostri passi. Intanto vi do il benvenuto.
Ed ora passiamo ai campi, alle foto che Loredana con il suo ingegno e la sua fantasia avrà trovato per via.
e questo Garibaldi piace. L'idea del bianco con queste linee essenziali, attira lo sguardo. Semmai ha un'aria da scampagnata con fianco di vino a seguito, quel fazzoletto legato al collo che sa di toscano, di contadino, di uomo brusco, di sudore che cola giù per la camiciola di lana, è poco consono alla maestosità del personaggio, del Garibaldi barbone e cocciuto che si inchina ai Savoia. Ma a me piace immaginarlo così in una giornata di trasferimento, che sta pensando a Anita e il cuore si lascia andare.
un gatto nero nell'ombra sembra quasi di cattivo augurio, gli occhi che guardano attenti. Ma il malaugurio è l'uomo stesso che se lo da con le sue fantasticherie
vecchie corti lucchesi, mandolati ben tenuri, contornati da campi di granoturco, baciati lievemente, quasi per caso, dal sole
i podisti passano correndo, Carlo con il suo cane, ognuno con i suoi pensieri
un albero strano, non nostro, importato, quasi che da noi ci fosse bisogno di novità, lancia in aria i suoi rami inconcludenti
ma meno male che Loredana ci offre un boccio di rosa e ce lo teniamo stretto
un fiore di zucca e....
... la zucca. In due foto la vita contadina
un ristoro alla buona, ma c'è e fa piacere
campanili corti dietro vecchie corti a Paganico
piccole case dimenticate, come giocattoli di figlio di gigante, perse e non ricercate
i funghi guarniscono le vecchie salie
e i viottoli ci portano sempre da qualche parte
come i melograni ci ricordano sempre i tempi della scuola
e i fiori, il tempo dell'amore
una chiesina, le case e l'arrivo.
Grazie Loredana
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