Domenica 22 febbraio, che come la precedente a Porcari è molto fredda e con
un pallido sole che stenta a farsi largo fra le nuvole, siamo a Cascina
per partecipare alla tradizionale marcia dall'Arno alla Verru'a.
(cartello importante)
(e' proprio un freddo cane)
(che gli faraì Giovanni alle donne?)
Arriviamo al campo sportivo di Cascina, dove è situato il ritrovo
e la partenza, ognuno con le proprie macchine.
Dopo qualche minuto arriva anche Giovanni e dopo alcuni scatti eloquenti
Partiamo, perché abbiamo deciso d fare la lunga.
(Riccardo Monti una volta tanto aldiqua' della macchina fotografica)
(e Ugo, in maglietta, si nasconde dietro al profumo della biondina)
(mentre i gemelli con il loro fare dinoccolato macinano km pensando a quando macinavano gli avversari)
(e Fausto scova dei tacchini, che per essere coerenti, fanno la ruota)
Mi colpisce il fatto che altri podisti ed alcuni molto competitivi partono con noi.
Mi chiedo il motivo e solo più tardi ho saputo che questo dipende dalla
scelta di fare prima la corta e successivamente la lunga, seguendo l'esempio
del Ceck.
(ma le vere donne porcaresi non si spaventano in nessuna circostanza, su nessuna strada, e vanno trionfanti su ogni salita
(mentre Massi, scherza con un ciuffetto di mimosa al vento)
Quest'anno il percorso è cambiato. I primi chilometri ci portano a S. Giovanni
alla Vena e successivamente a Vicopisano. Le gambe girano e i chilometri
passano velocemente anche perchè sono tutti pianeggianti.
La seconda parte del percorso quasi tutta in salita ci conduce al Campo dei Lupi
per poi ridiscendere a Cascina dopo circa 22 chilometri.
(una foto di gruppo che disturba il passaggio femminile)
(mentre Silavno Pizza e il famoso Telaio si riuniscono per una foto ricordo sull'ultima salita della giornata)
La marcia è stata piacevole. Ben segnalata e con ottimi ristori.
E domenica tutti a Vorno per la mitica 32.
Fausto Martinelli