Difficilmente ho perduto una marcia della Ciona, Cascine di Buti è stata sempre nei miei 44 anni di podismo un appuntamento da non perdere e non li ho perduti. I meno giovani ricordernno che un anno fu estromessa da alcuni trofei perchè era stata innescata una polemica: allora davano una bottiglietta d'olio di Buti da mezzo litro. Allora in molti facevano il doppio cartellino per portare a casa l'olio pregiato di quei luoghi e gli organizzatori non volevano pagare lla quota-trofei per quei cartellini. Poi, nel tempo, da mezzo litro passarono a un quarto, poi da prodotto di Buti a prodotto toscano. Ora siamo passati al pomodoro. Mutti certo, ma non più olio. Crolla un mito e questo è un segno di decadimento del podismo.
E' aumentata la quota di partecipazione e calano i premi. Inoltre ieri guardandoci intorno abbiamo visto come nessuna regola sia stata applicata per la salvaguardia del raduno (tantissimi partecipanti, tutti e tre i trofei).
Bene, detto questo godiamoci il ricordo di una bella mattinata di sole e di visioni dall'alto di questa conca preziosa, piena di ulivi e di gente laboriosa,
Vediamoci le foto di Mario impegnato sul percorso di 20 km.
subito in salita verso il Termine di Buti
una pianura di nebbia dalla quale spuntano i campanili..
Angela e Stefano
Castel di Nocco
al primo ristoro di Buti, una lunga fila ordinata, ma lunga
un attimo di tenerezza
al bivio è il momento delle decisioni
fango e salita per la 20
al ristoro del cinghiale...morto...soppressata e trippa del defunto
e Mario circondato dalle bellezze pdoistiche
incontri ravvicinati del primo tipo: Moreno e Enzo al ritorno da una escursione in cima alle antenne e ritornati sul tracciato..
e con la cartolina di Mario vi saluto e ringrazio il nostro amico fotoreporter
Andrea Bartalesi