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A COLLODI CON PINOCCHIO le foto di Loredana

21/03/2011

a cura di Loredana Barsotti

vedi Gallery
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Ricevo da Loredana delle belle foto accompagnate da queste parole:

Ti invio le foto di questa mattina. Finalmente è tornato il sole e la voglia di fare...Speriamo che il letargo sia finito...Ad un certo punto troverai una foto con Carlino, Grazia ed un'altra ragazza di cui non conosco il nome, ecco dietro a Grazia c'è nascosta Gabriella che non vuole farsi fotografare però nella succesiva non mi è sfuggita...
Grazie e buona settimana.
Ecco che il sole ha fatto il miracolo: nuova voglia, tante foto, voglia di essere vive e presenti, con il mondo che ci circonda finalmente qualcosa da vedere, da ricordare da portare con se.
Grazie Loredana
e queste sono le due belle foto di cui parla..... con Gabriella che non vuole farsi fotografare... ma le due principesse che in America ogni tanto guardano il nostro sito per vedere se per caso c'è la nonna Gabri???  Perchè il figlio di Gabri e Piero si è trasferito a San Francisco (mi pare) ed ha due figlie, che nonna Garbri  definisce "principesse". Speriamo che questa volta abbiano dato un'occhiata al sito e scommetto che non hanno riconosciuto la nonna cosi' scatenata
 
ecco il gruppetto di Loredana sulla strada antica con pietre che, ripida, ci porta sulla strada per Monte a Pescia
e iniziamo a trovare marginette, una più bella dell'altra
ulivi vecchi, pietre calpestate da secoli....
rami con nuove gemme che stanno per "scoppiare"
oltre alla fede, il buon gusto, accostamenti di piante e pietre.. peccato il "marsigliese" che manca sul tetto
ecco una marginetta preziosa, rinchiusa nel suo cancellino. Questo tipo di difesa ma fa sempre riflettere: pur di tenere per noi, rinchiudiamo perfino le immagini sacre. Mettiamo in gabbia l'oggetto da noi amato, venerato.
lo splendore del rosmarino fioirto, le foglie lanciolate, nel contorno di rami d'ulivo. Cosa dire?
 

una marginetta frequentata, potrei dire il duomo delle marginette, sopra Collodi

 

ed ecco il paese, la ruga che, discendendo, fa da spina alle case. E' sempre la ruga che porta via le acque con la sua schiena d'asino rovesciata e alla ruga le case porgono un vaso, un fiore, un oggetto che identifichi la famiglia, i sentimenti, il vivere...

Collodi è un paese verticale, questo lo sapevamo, ma così "verticale" era difficile immaginarlo. Per capire bisogna andarci, visitarlo, camminare su quelle pietre in salita e in discesa. allora possiamo capire i disagi degli abitanti.
un'altra immagine della verticalità del paese
ed ecco la Villa Gazzoni. I nobili Gazzoni vivevano a Firenze, questa era una residenza di prestigio, dove passare magari l'estate, o la primavera. Quando venivano a Collodi avevano assunto una ragazza del luogo, che si fece ben volere tanto che i Gazzoni se la portarono a Firenze. Se oltre alle doti morali e lavorative aveva anche un bel faccino sicuramente non fu difficile per lei trovar marito in quel di Firenze, tale Lorenzini. Da questa unione nacque un bimbo al quale misero nome Carlo. Questi crebbe come tanti come lui in quel periodo, ma aveva in se un che di passionario, forse anche i nonni di Collodi dove passava qualche giorno ogni tanto, gli avevano trasmesso valori importanti. Fatto sta che partecipò a tutte e due le guerre di indipendenza compresa la spedizione dei Mille, con la sua bella camicia rossa. Tornato a Firenze, si mise a tradurre dal francese alcune novelle scritte in quella lingua. Fu così che decise a 55 anni di scrivere pure lui una storia, un racconto fantastico, ricordando le strette viuzze del paese di sua mamma, dei suoi nonni, forse mettendo insieme novelle sentite in giro o nel canto del foco quando tirava la tramontana e il camino faceva fumo... Così nacque la storia di un burattino di nome Pinocchio e lo firmò Collodi.
foto emblematica di Sandro, destinato ad attendere Loredana che si ferma a fare le foto
la statua di Pinocchio nel parco
mentre questa è la Piazzetta dei Mosaici
ed accanto alla balena (falsa) veri pesci rossi sguazzano
la Pescia di Collodi se ne va presuntuosa con tutto il lavoro che ha fatto quest'anno si sente importante
un casolare, un prato verde, un sentiero, cipressi lontani, la Toscana
ed un gatto curioso fra le stecche della ringhiera osserva noi sbuffanti
una moderna immagine (anche bella) incastonata in un muro di cemento (anche brutto)
e questo l'incontro famoso, quasi come quello di Teano, senza cavalli, da veri podisti: io ho incontrato Sandro, the very chantilly man, e Loredana ci ha immortalato.
 
Grazie a Sandro per la sua amicizia, e a Loredana per la sua eterna gentilezza.
Sono felice perchè ha fatto 50 foto tutte belle, da non saper quali scegliere, ma una scelta si imponeva. Le altre andate a vederle nella gallery e vedrete che non hanno bisogno di commento.