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A LIVORNO IL CONTINUO DI MARINA DI PISA foto di Mario

02/11/2010

a cura di Mario Pardella detto "Cornicette"

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Per chi ieri, domenica, da Marina di Pisa è arrivato a Calabrone, quella del lunedì, la marcia che parte dal porto di Livorno è quasi una prosecuzione del eprcorso andando verso Antignano, percorrendo il lungomare della città, la Terrazza Mascagni, l'Arsenale. Mario però ci ha dato delle immagini, fra un podista e l'altro, del mare, degli edifici caratteristi labronici, insomma ci ha immerso in un territorio famoso per i suoi angoli diventati icone.

e dal porto si partono non per mare, ma per terra, quasi un ritorno, guardate i riflessi
mentre i traghetti spalancano le loro fauci pronti a inghiottire auto, camion.....
e le navi crociera attendono coloro che si sono fatti abbagliare dai sogni, mentre i nostri podisti, con il loro sudore sono una realtà,
un acquazzone improvviso, anche se annunciato, ci raccoglie sotto gazebo inutili
e Mario bagnato "come un pitorino" vuole una foto per i posteri
il rosso del selciato, il biancheggiare del mare, il correre con leggerezza, una mattina a LIvorno
e il sapore dei sentimenti travalica i fatti contingenti
emntre Alessandro fa compagnia al nostro Livornese, che ieri a Marina ha avuto paura, ma non poteva mancare nella sua Livorno
mentre Franceschi, in questa divisa così verde, lungo un muro infinito, il sorriso stentorio sul volto, sembra tanto un soldato americano, un marine....
ed ecco l'Arsenale, una nera siloutte sul mare
mentre il Tempietto alla Terrazza Mascagni è sempre più bello
il cielo si incupisce, sulla curva un'occhiata alla chiesa, al suo caratteristico campanile
ed ora dedichiamoci a dei veri "quadri" dipinti da un Creatore particolarmente attento e ispirato, riportati da un Mario poetico
guardiamo il cielo incupirsi, il chiarone dell'orizzonte che scopre una nave, il biancheggiare delle onde
questo quadro Mario lo intitola: "Solitario"
questa foto mi incupisce l'animo, ma fa ritrarre dentro il guscio, immaginaria lumaca, mi fa ritrarre il dito come se una spina, improvvisamente, mi avesse punto. I ricordi, legati a un nome, ad un evento mi richiamano alla mente cose incredibili, impossibili da accadere. L'atmosfera funebre della poca luce forse aumenta mio disagio.. per un attimo il pensiero, già allenato da questi giorni di ricorrenze, vanno a tutte quelle persone innocenti che hanno avuto una morte incredibili, uomini, donne bambini, bambini, piccoli bambini che portavano con se il secchiellino e la paletta per giocare....
ma torniamo a i "quadri", guardate questa luce inverosimile sul mare, il cielo che forse Mario ha aiutato a diventare blu scuro