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A LUCCA, UNA SERA, CORRENDO di Aldo Passetti

05/09/2009

a cura di Aldo Passetti

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Aldo, nostro amico, collaboratore, oltre ad essere un "vecchio" podista, di "velli d'una vorta" per dirla alla lucchese, pisano, fotografo, scrittore, tifoso fiorentino, brontolone è anche un UOMO TOSCANO. Con tutto il bene e il male che attribuiamo a questo termine.
Ed eccolo, un pomeriggio venire a Lucca, girottolare sulle mura urbane per aspettare l'ora della Lucca di Notte, che si corre, o si dovrebbe correre di notte e quanto meno partire alle prime ombre della notte.
E allora girottolando con gli amici, si imbatte in personaggi che si incontrano sulle Mura, Si abbevera a questi fatti e a queste luci di una città rinchiusa fra le sue mura, dove è ancora possibile, per un lucchese, non sapere dove si trova un monumento. (Io, per esempio, ho visto nelle foto un musicista che suona la viola da gamba o il contrabbasso e non so chi è!!!!)
Eccovi le foto che vi parleranno di tutto questo
Andrea

 

 

 

 i baci a Lucca, sono più teneri

 

 e le foto di una famiglia qualcosa di indimenticabile

 

come l'acqua di Guamo che arriva sulle Mura attraverso l'Acquedotto del Nottolini, con quel retro gusto di ferro che fa tanto"bono" ai podisti

 

 e...voilà, una sposa! bella vaporosa, felice

 

 

 che si lascia immortalare con il fresco marito in un caldo pomeriggio di inizio settembre

 del resto Lucca è posto di ville patrizie (Villa Pfanner)

 e... secondo voilà, un'altra sposa e questa la scopre Massi, un pochino imbarazzato (forse ricordava quando lui volò in viaggio di nozze con Cinzia). Alte foto

 

 e non poteva mancare quella di gruppo, con lo sposo, che per una volta, fa il fotografo

 (ma vista l'espressione dello stesso, i nostri, decidono di tagliare corto

 

 

 

 

 ed eccoli finalmente alla partenza "oh ma si core o non si core?"

 ed è subito Teatro del Giglio, sagoma contro la luce del cielo

 mentre i pisani d'oltre Serchio se ne vanno bel belli, quasi come in parata alla Luminara di Santa Croce

 

ma d'impovviso una luna piena  illumina, nel buio della mura,

 

 il sottoscritto che non riesce a capire come Aldo abbia fatto a rinoscerlo dentro un sacco di carbone come erano le mura in quel tratto

 

 

mentre questi li stava aspettando

 

e li immortala in un bel sottopasso

 

 

mentre qualcuno, che faceva sul serio, mostra il sudore con il quale si guadagnerà il farro all'arrivo.

 

Grazie Aldo, sei incomparabile.