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A PAPPIANA SEMPRE SOPRA LE RIGHE foto di Mario

08/02/2016

a cura di Mario Pardella detto "Cornicette"

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La marcia dei Rossini di Pontasserchio che per comodità parte da Pappiana è un avvenimento sempre sopra le righe. Ieri hanno cambiato i percorsi della 19 inserendo anche una 25 km trial. Per quest'ultima pettorale per tutti con iscrizione tipo competitiva, tessere valide e così i certificati sanitari.

La giornata non era delle migliori anche se la pioggia (allerta Meteo) si è poi rivelata pioggerella che non dava noia più di tanto.

La 19, che solitamente, negli ultimi anni, se ne andava per Ville patrizie pisane, ha rinunciato a farti contare quante ne avevi viste e ha fatto inerpicare i suoi partecipanti fino al culmine del monte per poi ridiscendere lungo la bella strada in discesa, asfaltata che porta a Molina di Quosa. La salita imprevida del vecchio paese di Molina era riservata, si fa per dire, ai percorsi della 10 e della 14.

Il Trail (ora è un periodo di moda per questa specialità) portava invece fino in cima al Muraglion della Penna. Non so come anche se conosco i due viottoli che portano in cima.

Insomma a Pappiana il piattino di polenta al sughetto di pomodoro e funghi te lo fanno sudare.

Vediamo le foto di Mario.

 

un capitolo a parte per gli ombrelli. Per l'uomo in generale e per le donne in particolare l'ombrello egoisticamente protettivo per la pioggia si trasforma in un'arma mortale per tutti gli altri partecipanti. Non capisco che il muoverlo, con quelle punte (le stecche) siamo sempre a rischio accecamento. Muovono l'ombrello con la noncuranza della irresponsabile leggerezza. Guardate la signora com'è bella con questo parapioggia stile giapponese, un po' Madama Batterfly, un po' Anuki Kekara...invece l'ombrello si trasforma nelle loro mani in un winchester automatico!!!

 

 

 

ecco Enzo Leporini e Moreno Rossi, noti triatleti pisani...

si lascia l'argine del Serchio e la marcia si dirige verso Pugnano

prima dobbiamo salutare Enrico Enoch di Prato e la sua combriccola

attraversiamo la via del Brennero e comincia la salita

una cavalla bionda ci guarda con interesse

Mario ci fa vedere come la mimosa in fiore, bagnata, si lasci andare sconsolata 

una sua amica gli fa le mosssette...deliziosa

Enrico ci illumina d'immenso

nel bosco troviamo un uomo che si era perso nel tempo e ci accoglie di essere ancora in guerra come fossimo ..."gli americani"

il ristoro bagnato che sia è sempre una festa

che c'è di bono?

Ecco la chiesetta romanica di Rigoli

e Mario, Duca di queste terre, ci mostra l'antica magione

e trova il tempo di immortalare insieme a lui una statua infreddolita e già livida

l'odore dell'arrivo vicino fa esultare 

e Moreno ed Enzo già si scaldano con il piattino di polenta deliziosa.

queste le tre donne (anzi due donne più una perchè quella che ti porgeil piattino non si vede)

e infine la cartolina di Mario, che ringraziamo per le belle foto malgrado la pioggerella, malgrado il cielo che non si è aperto, che è rimasto imbronciato tutta la mattina.

Andrea Bartalesi