Mario mi scrive che ieri mattina a Viareggio aveva la solita compagnia, ma che avevano voglia di parlare e quindi ha fatto poche foto. A parte che non è il numero che fa il servizio ma la qualità è vero che a volte i sentimenti escono piu' facilmente dalla bocca e non dal dito indice della mano destra.
L'ambiente marinaro d'inverno ha un fascino tutto suo. Gli spazi che sembrano dilatarsi nella solitudine, la natura che non è calpestata dai turisti assetati di sole e di mare riprende i suoi connotati, le dune tornano a essere spettacoli prima della battigia, il rumore del mare si sente perchè non è ricoperto dalla pubblicità della CocaCola che esce da una radiolina.
E Mario si trova a suo agio e parla con gli amici. Non ci è dato di sapere cosa abbiano detto, ma immaginiamo anche discorsi banali che però portano quel caldo bramito di amicizia.
Vediamoci alcune foto. Le altre nella gallery
e per toglierci subito la voglia vediamo questa bella immagine del canale La Bufalina che scivola in mare
mentre i podisti se ne vanno verso Viareggio sul Viale dei Tigli (nuovi i tigli)
la pineta con i suoi umidi profumi viene evitata e solo costeggiata
e la nostra amica lo fa con vigore podistico
in Darsena Mario trova un Totem indiano
poi con Elisabette disquisisce sul fatto che sia i tori che le vacche portano le corna
mentre gli ospedalieri se ne vanno in parata
questa foto è emblematica ma non domandatemi perchè. Posso solo intitolarla chi va e chi viene
Inno alla gioia di L Van Beethoven, orchestra Quelli della Domenica, direttore Elisabetta Cirrone
Tiziano Bartoli e la sua serietà: grande Tiziano
una bella foto podistica sul canale
quelli dell'altra sponda, intesi come podisti che devono ancora tornare indietro
incontri ravvicinati del terzo tipo. Vorrei fare una domanda. Mario sta' a collo torto perchè pensa di non entrare nell'inquadratura grazie alla poca affidabilità di Massi che sta' scattando oppure per qualche altro motivo?
Elisabetta con la sua maglietta ricorda altri canali, quelli di Venezia, certo più spettacolari ma meno profumati
Ed ecco Sergio che da buon livornese sogna un monumento con i quattro mori, pardon QUATTRO MORE. Per ora si deve accontentare di due.
Mario in versione botanica
e questa bella foto per ricordare il profumo di ragia, di legno.
Insomma una marica che impegnava severamente l'olfatto.
Ciao Mario e scusa per le mie divagazioni.