Noi, che siamo tosti, abituati alle intemperie, ai fortunali e ai diluvi locali, forse non ci rendiamo conto, anche se ce ne meravigliamo, di questa stagione cos' umida, o meglio bagnata fradicia e sembra che possiamo sopravvivere. Ma una digitale? Nata in Giappone, abituata alle scosse telluriche (quelle si) agli occhi a mandorla, a quei volti un po' cosi', vengono scatolate e spedite nel bel paese del Bengodi, dove tutti stanno a cantare dalla mattina alla sera "O sole mio" e, tolta dalla scatola, si trova in un guazzabglio di accqua fango, pozzanghere alberi gocciolanti, ombrelli attentatori, giacconi bagnati insomma il minimo che gli può succedere (alla digitale) è buscarsi un malanno.
Mario poi quando ha il delirio tremensfotografico non sta a guardare tanto per il sottile.
Non ci resta che fare gli auguri a questa Canon-ina, carina e gentile, attenta e fedele per una pronta guarigione.
Ed ora guardiamo qualche foto che Mario ci ha mandato.
Per prima cosa abbiamo "rivisto" il gruppetto mitico comprendente una Calliope in formato ciclista (impermiabilino con la coda per coprire il fondo schiena di chi sta a cavalcioni di un sellino) e una Cinzia che vorrebbe volare (sempre in posizione con le braccia allargate) ma la nostra amica forse ha già la testa a Firenze dove domenica prossima volerà leggera verso il traguardo. E noi le auguriamo tutto il bene possibile.
ed ecco l'aereoplanino in azione
mentre il controllo e l'ombrello non vanno d'accordo
ecco Cinzia ancora in versione lamentela-volante e il Matteucci, quello della domenica, sorride
poi cerca il sorriso in una nuova compagna, ma anche questa sembra un po' seria
e il nostro, per allietarla, decide di portarla in giro sul suo cavallo bianco che diventa rosa per lo sforzo
Elisabetta pensa, in un attimo di defaillance, di essere alle Termopili
ma ci pensa Cinzia a riscaldarla con un caldo abbraccio
Mario alla Bufalina. Grande fotografo ha nella posa (di fotografie scattate a lui) il suo debole. E' sempre in posizioni eroiche tante che viene subito di guardare sotto il piede se c'è il classico leone della foto ricordo dopo un safari in Africa. Ha l'aria del conquistarore modello Attila e le sue gambe sono sempre larghe, ben piantate in terra, che danno messaggio di solidità. Lo preferisco con la digitale in mano!
il tratto lungo la Bufalina dove c'è chi va e chi già torna
questa più che una foto o un abbraccio sembra un tentativo di arcobaleno (visto i colori degli impermeabili)
certo un ponche alla livornese, boia, farebbe comodo
ragazzi basta con gli scherzi, con chi monta sugli scalini e magari fa le corna in testa a chi è più alto di lui
visto che sapete mettervi in fila? Bravi
ed ecco il Viale dei Tigli. con un bel manipolo di corridori
e Mario che si fa immortallare
ma lo preferiamo quando in una foto fa rifiorire dalle antiche rive elleniche una Calliope che riappare, come immagine in un catino colmo d'acqua
non fa freddo, ma con quest'acqua una stropicciatina alle mani fa comodo.
Grazie Mario. Sei sempre il solito grande amico.