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A VICO FRA CROCHI E DONNE foto di Mario

09/03/2009

a cura di Mario Pardella detto "Cornicette"

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Da Vico al Masso della Dolorosa e ritorno: quasi un festeggiare in modo autentico la festa della donna. Non con discorsetti di circostanza, con l'arroganza data dal sesso o con l'astuzia del mellifluo inganno.
La salita che attraverso il Col di Cincia e poi nel tratto umido e in ombra che porta al Sorbo, la strada asfaltata verso il bivio per il Monte Serra, i prati fioriti di crochi, un'invasione (lo chiamerei Col di Crochi) e finalmente il Masso della Dolorosa. Per chi crede, la Madonna riassume in se la Vera Donna, è il riassunto di tutti i pensieri, gli impegni, i dolori e le gioie che una donna può provare.Un itinerario che era quasi un pellegrinaggio. Poi, tolto il piacevole "dovuto" allora si poteva gettarci giù nel ripido Lombardone verso una Verruca che mostrava e dimostrava il perchè del suo nome.
Scendere verso Vico, che ogni tanto si intravedeva nelle nebbie, è la carta a fiori che confeziona il regalo, il fiocco che fa belli.

Mario all'iscrizioni, con il piglio di un Console Romano addetto al censimento
la partenza e subito la salita fa selezione, fra gli atleti e i volentorosi
Mario ne approfitta per una fotoricordo con il Presidente
al Col di Cincia si pone il problema: 18 o 25 ? E le gambe come stanno? Ma è un fatto di testa, di volonta', di essere o meno un temerario
Marco Secchioni non ha dubbi: scarpe buone e miglior compagnia, non c'è partita
gli spensierati pensano alle scarpe e a non bagnarsi i piedi, finalmente
qualcuno, con calma olimpica, se ne viene bel bello
e al ristoro Giovanni de' Porcaresi, quasi un cavaliere di ventura, distribuisce sorrisi e vivande
mentre Mario continua in questa sua postura imperiale e pare che i crochi infiniti sotto di lui siano il dovuto omaggio alla sua fronte cinta di alloro
e prima di guardar i sassi e cercar di non scampucciar sul Lombardone, un'occhiata alla Verruca, ai ruderi del suo castello e immaginar come doveva incuter paura anche venendo dall'alto, figuriaoci per chi da sotto si prendeva massi e secchiellate di ogni bendidio
ma Alberto allunga le gambe in previsione di un arrivo vicino, tanto per sgranchirle, per ritrovare una giusta andatura
Alessandro e PierLuigi ridacchiano sotto i baffi, che non hanno, per qualche ultima figura di noto personaggio italiano
ma dall'alto anche le case (quasi torri) ti guardano
mentre tra le nebbie compare Vico
che conserva le atmosfere medievali e il raccolto castrum,
ma la Festa delle Donne oggi impera ed allora Mario  dedica a tutte un violetto squillante con bagliori di donne porcaresi in cuore gonfio d'amore e cuoricini al sapore di curacao.
Grazie Mario
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