Una mattinata di pioggia che non si sentiva, strade che ci portavano in alto, verso il Serra per poi visitare la Valle Vecchia e risalire verso il Capannon del Prete, proprio al bordo del Faeta e ridiscendere verso il versante di S.Maria del Giudice, ma con la variante che portava davanti al Rist.La Cecca e la sorpresa che ci faceva passare dall'argine del Bottaccio. Qui, nel terreno molle che tratteneva le scarpe gia' sporche, chi aveva ancora un poco di forze nascoste sotto il pastrano, era costretto a mostrarle e a denunciarle, come un contrabbandiere preso al passo dei Pipistrelli.
Bella edizione della marcia di Vorno, giunta alla 35 edizione (forse ne ho saltata una), con gli amici di sempre che si danno da fare e riescono a farci rivivere ogni anno emozioni sempre nuove.
Quest'anno poi, l'emozione della bottiglia del vino all'arrivo: quella potevano evitarcela!
Ma veniamo alle belle foto di Mario che ha fatto la 25 km in compagnia del gruppone misto porcarimarliese o se preferite marliaporcarese.
Gioco di luci e fluorescenze nelle ombre alla partenza
mentre Bruno di verdevestito fa compagnia alle signore
al bivio, Nebbia permettendo, si prende per la 25
ma già arrivano, nell'acqua leggera, i pesanti passi di marciatori decisi
Vorno già scende sotto di noi, o forse noi saliamo sopra di lui, ai posteri l'ardua sentenza
Ecco il plotone porcarimarliese con Beppe e Gino che fanno da cornice
bella immagine dell'argine del Bottaccio
mentre all'arrivo pane abbrustolito con aglio e olio a volonta'
e due crochi solitari mostrano il violetto e, gelosamente, la propria anima, che volendo si può trasformare in zafferano e quindi in un risottino caldo e giallo, tipo accontentare l'occhio e il gusto.
Grazie Mario per le belle foto.