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ALLA PESTICCIATA ASPETTANDO L'ABETONE di Claudio

15/06/2010

a cura di Claudio Landucci

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Dopo la parentesi competitiva di ieri a Castellina, oggi, con ancora l' acido lattico nelle gambe, insieme all' amico Filippo decidiamo di prendere parte alla "Pesticciata Bianco gialla", corsa organizzata dalla "Podistica il Ponte" di Ponte a Egola, cui prima ancora dei saluti e commento finale va il mio personale (ma penso non solo) placido per la perfetta messa in opera di questa, terrificante per sofferenza ma di una bellezza che ha pochi pari nelle nostre scorribande domenicali.
Avendo in così poche righe già espresso il mio pensiero potrei anche passare direttamente ai saluti, ma due parole ancora le voglio spendere per questa corsa. Partiamo dal motivo che ci ha spinto a partecipare, in primis la prossima partecipazione alla Pistoia/ Abetone, secondo motivo, ma non meno importante, la tanto decantata bellezza del percorso fattaci da Filippo e non da meno la lunghezza del suo tracciato più lungo, ben 35 km con continui saliscendi quindi più che adatta alla bisogna.

 

(skyline alla partenza)

 

 

(Caterina subito in salita)

(la corsa delle ginestre)

 

(i paperini stanchi)

(anche gli atleti camminano!)


Tanto per cominciare la partenza fin troppo intelligente, 8:30, che si rileverà poi deleteria per il caldo che ci attanaglia, fortunatamente mitigato dal fatto che per la maggior parte del percorso siamo totalmente immersi nel bosco e nei suoi colori in cui preponderante è il giallo delle ginestre, qui veramente possenti; quando di tanto in tanto poi usciamo dalla fitta vegetazione ci si parano innanzi stupende colline totalmente coltivate a grano, dalle svariate sfumature di colore.
Qui, come per la corsa degli Spensierati, troviamo i ristori a tema: stavolta siamo all' interno del mondo Disney con tutti i suoi personaggi, quasi tutti, visto che tra i vari big del famoso mondo con mio sommo rammarico mancava la favolosa Maga Magò, almeno nel tragitto della 35 km.
Tralasciamo questa piccola pecca ( mica tanto), un'altra cosa molto apprezzata sono state le docce, vero toccasana di cui non siamo riusciti a farne a meno, solo la Caterina le disdegnava, salvo poi bagnarsi all' ultima che abbiamo incrociato, quasi un onor di firma visto l' impegno profuso dagli organizzatori.

 

 

(ovile signorile)

(Paperon de Paperoni)

(ristoro giallo)

(bella foto ricordo)

(il nome per il diploma)

(il nostro Claudio Landucci)

 

 

Ad un ristoro poi ci hanno chiesto il nostro nome così da farci trovare all' arrivo il diploma di partecipazione, altra cosa inusuale ma molto gradita così come lo era la staffetta vespista, che si premurava se avessimo bisogno di qualcosa.
Io non saprei aggiungere altro, anche perché rischierei di essere tedioso, ma per sintetizzare ulteriormente il mio pensiero voglio dire che c' è stato molto di tutto: molto il personale, molti i ristori, molte le docce, molta la premura per noi, e per noi ovviamente intendo tutti coloro che si sono cimentati sulla lunga, ma presumo che altrettanta diligenza sia stata largita per tutti i tracciati.

 

(mamma mia che streghe!)

 

(i nostri Cinzia e Massi impegnati al massimo)

(la Banda Bassotti e il ristoro)

(guardate che bellezza, perfino gli stuzzicadenti a forma di penne d'istrice!)


Un ultimo pensiero lo devo alla Giuliana che abbiamo visto all' arrivo salutare tutti coloro che arrivavano, ancora sorretta da ausili, ma già all' impiedi e questo è già di per se un buon auspicio  sia per lei che per noi che vogliamo rivederla presto riprendere a correre.
Un grazie moltiplicato per svariate volte agli organizzatori ed un arrivederci alla prossima edizione.
Claudio Landucci