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ALLE CALLE IL PONTE LO FECERO FARE I MEDICI foto di Mario

12/11/2018

a cura di Andrea Bartalesi

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Ieri mattina alle Calle, ovvero a Ponte a Cappiano, una bella edizione del Trofeo Podistico Calligiano.

Intanto mi vorrei togliere questa curiosità su "le Calle". Come mai un luogo chiamato Cappiano, con tanto di Monte di Cappiano e un Ponte a Cappiano, viene chiamato le Calle. Chiedo aiuto a Wikipedia che come sempre ci toglie il prurito.

"""Nel 1550 Cosimo I fece ricostruire il Ponte e gli annessi da maestranze prestigiose di cui fecero parte anche David Fortini e Nicolò Pericoli detto il Tribolo. Ne risultò un monumento di grande complessità: oltre a un ponte fortificato con due torri erano presenti anche due aperture, dette ''calle'', adibite a regolare il livello delle acque per la pesca e il passaggio dei navicelli.
Il ponte divenne anche una macchina per lo sfruttamento delle acque come forza motrice per diverse manifatture ed infine centro amministrativo di una fattoria che andò costituendosi nel corso del 1500."""

Ecco chiarito perchè: mentre il Ponte, il Monte ecc avevano un valore nobile con tanto di Villa Medicea, il popolo, più pratico e beghino, diceva vado alle Calle, perchè congegno molto più utile per regolare il flusso dell'Usciana (ai tempi medievali si chiamava Gusciana).

Voglio dire che questo gruppo ha organizzato una marcia superba. Non che questa sia una novità, ma è bene rimarcarlo. Cartellonistica da prima della classe, indicazioni chiare e rimarcate per i distratti, ristori superbi con una bruschetta dall'olio e aglio insuperabili (come la pubblicità del tonno appunto) e una vaschetta di zuppa, chiusa e sigillata da mangiare subito o portare a casa, secondo le esigenze. Confezionata in modo ottimale, dava subito l'impressione di una cosa curata, non affidata al caso, che fosse stata cucinata da un cuoco famoso e confezionata prima di perdere le sue fragranze.

Bravi.

Del percorso, io che sono assiduo, ho notato la scelta di non attraversare l'ultima valle del percorso della 20 perchè poteva essere scivolosa e fare l'alternativa "asfalto" subito dopo. Anche il bosco dell'ontano nero, ci è stato evitato. Certo un po' di previdenza non fa male.

Il tempo, che faccio piovo o non piovo? ci ha accompagnato per la prima ora, ma subito abbiamo capito che il Padreterno era benigno con noi.

Ora vediamoci le foto di Mario

in attesa dello scoccare dell'ora fatidica della partenza

eccoci al Ponte a Cappiano

i cittadini di Chicago saranno fieri di questa maglietta, tanto loro sono americani e non capiscono l'italiano

 

 

 

 

 

ristoro davanti Le Vedute

il Presidente intabarrato

laghetto vicino Mulin del Topo

e il ristoro

cavallo dai calzettoni rossi

Mario spaparazzato sulla panchina (di pietra, fredda e umida, povere chiappe

 

devo aprire una parentesi

i rifiuti. La pseudo civiltà che stiamo vivendo ha portato a produrre un quantitatico incredible di rifiuti. Noi che giriamo per boschi e pinete ci siamo accorti che il fenomeno sta dilagando. Se avete bisogno di un ricambio per un pezzo di canale che non viene più prodotto andate a fare una passeggiata nella pineta di Tirrenia e certamente ce lo trovate. Gratis. Volete un frigo congelatore di seconda mano, ma tenuto bene, andate nelle Cerbaie e lo trovate.

Non capisco questo proliferare dei rifiuti. Al mio paese nevica e il campanile della chiesa è bianco, diceva la canzone, se hai qualcosa da buttare si chiama l'Ascit e viene a prenderlo, se hai fretta di buttarlo, carichi in macchina e vai a portarlo nel luogo predisposto. Perchè andare a buttarlo nei boschi o nei campi, nelle pinete solo perchè non ti vede nessuno?

Noi podisti siamo anche ecologisti. Se vediamo, denunciamo.

il ristoro all'Hotel Le Vedute

Mario si è messo in cornice

e eccoci a Ponte a Cappiano, la sua chiesa gialla

e la cartolina di Mario

Un saluto, le altre foto nella gallery

Andrea Bartalesi