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ANCHE IL LANDUCCI AL FREDDO DI ANCHIANO

27/01/2010

a cura di Claudio Landucci

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Dopo la parentesi lavorativa della domenica scorsa e la notte testé trascorsa al lavoro, stamane , per non smentirmi, decido comunque di andare alla corsa non competitiva in quel di Anchiano, distante pochi km dalla magione.

Anche stavolta ci viene in soccorso l' amico Filippo che ci passerà a prendere verso le otto per portarci colà,non prima di essere passati a prendere un altro componente della spedizione.

La mattinata è alquanto fredda e non invoglia tanto a svestirci del caldo giaccone per prendere parte all' ennesima avventura.

Dopo qualche attimo di titubanza e considerato che l' orario per la partenza intelligente è già passato rompiamo gli indugi e partiamo, inutile dire che ci riserviamo di fare il percorso lungo, e dire lungo è un vero eufemismo.

 

 

 

Sappiamo già cosa ci attende, salita, salita e discesa,considerato che essendo sotto e lungo monte il percorso sia alquanto ghiacciato non rimane che tenere un profilo basso tanto per non incappare in scivolate di sorta come ci viene consigliato da chi già sulla via del ritorno ci mette in guardia da un andatura brillante.

 

 

 

Molti i ristori che lungo il tragitto ci accompagnano e ci ritemprano le fredde membra con tè caldo ed alcuni bei falò che ci alzano lo spirito.

 

 

Come detto, salita 6 km di inerpicata costante ed inesorabile attraverso boschi ruscelli e scempi umani come la cava che è una vera ferita nella montagna, nel frattempo abbiamo perso Tiziano che decide causa un problema di ripiegare sul percorso medio.

Una volta raggiunta la cima Coppi, in questo caso posta a quota 359 metri, altro ristoro e bel forno acceso che fa pensare a qualcosa di buono e caldo possa sfornare e da qui inizia la discesa che ci porterà al luogo di partenza. Come sovente avviene una volta che la strada scende immediatamente viene da allungare il passo, la qual cosa visto il ghiaccio persistente non è proprio salutare. Tenuto conto che la discesa non è proprio il mio forte in condizioni ottimali, figurasi in questo frangente, e nonostante l' andatura lemme e le precauzioni addotte riesco comunque ad apporre il mio fondo schiena sul selciato con grave danno all' orgoglio più che al fisico.

Al termine della discesa di circa 4 km inframmezzati da un ultima asperità siamo giunti al termine, non prima di avere sbagliato strada, totale dei km 10,510, un po' cortina anche se mitigata da una salita veramente tosta.

 

Un grazie va agli organizzatori che in una giornata così fredda saranno diventati degli stoccafissi in attesa del passaggio di noi podisti, soprattutto sapendo che il nostro movimento sia uso partire con le prime luci dell' alba.

Claudio Landucci momentaneamente Libero