Ed eccoci a raccontare la ripartenza per noi ciabattoni, quelli che come me camminano, corricchiano, intrampolano. I competitivi (c'erano anche molti di quelli ieri mattina) hanno già ricominciato le loro competizioni. Ci voleva il coraggio di autorizzare quelle che sono "feste" podistiche, con regole sui ristori, iscrizioni, ecc. ecc.
E' andata bene almeno per i miei occhi di osservatore esterno. Lunghe transenne dove i concorrenti con mascherina aspettavano di iscriversi, consegnano un foglio con l'autocertificazione anticovid contenente tutti i dati personali e l'iscrizione al gruppo.
Molti i fogli preparati dagli organizzatori, unica pecca l'apertura degli spazi mezzora dopo il previsto (causa il ritardo dell'autoambulanza richiesta). E' servito per salutare gli amici, anche da Pisa, gentilissimi, ci mancavano.
Appena avuto il cartellino siamo partiti ognuno con la dovuta mascherina per almeno 200 metri (al ristoro e agli assembramenti era obbligatorio rimetterla). Direzione Lucca passando da Tempagnano. Passaggio sotto la ferrovia, stadio, sottopasso e arrivati in Via Bacchettoni, saliti sulle mura e fatto il giro delle mura in senso antiorario.
I partecipanti alla 7 km avevano il bivio in via Bacchettoni.
Fatto il giro tornavano ad Antraccoli passando dal San Luca. Percorso di 14 km.
Consiglio (me lo volete permettere?). Sotto le Mura all'altezza della vecchia Manifattura Tabacchi c'è un sottopasso magnifico, con un sotto bastione che è da espressione esclamativa. Si sorte poi fuori le Mura dalla parte del Campo Balilla. Quindi si poteva scendere alla ex Manifattura, entrare nel sottopasso e uscire al Balilla pr rientrare poi al Caffè delle Mura. Sarebbe stata la "ciliegiona" sulla torta.
Detto questo dobbiamo complimentarci con i nostri amici di Antraccoli per la loro presenza e gentilezza. Anche il pacco gara era molto bello.
Ecco alcune foto.
Devo aggiungere che io Claudio e Sergio, come di consueto, vogliamo "strafare". E' talmente la voglia di uscire e "vedere" che ogni occasione è buona. All'altezza della Manifattura abbiamo fatto quello che consigliavo sopra e al Balilla, approfittando del doppio sottopasso ci siamo trovati sul Viale San Concordio e dopo un ottimo caffè (amaro ma con cacao, provateloo, è una bomba) siamo andati fino a Pontetetto. Qui abbiamo preso l'argine dell'Ozzeri, risalendolo.
Devo dire che Sergio aveva molte notizie circa l'Ozzeri e il Rogio, ma "corum populi" a volte inesatte.
Volevamo risalire per avere idee chiare sul Rogio, sulla bonifica, su quali fossero le intenzioni dei "bonificatori" del lago di Sesto o di Bientina.
A casa, poi, ho consultato la scheda dell'Ozzeri sul pc.
Allora brevemente: da Ponte a Moriano e con acque del Serchio un canale chiamato Ozzeretto attraversa la piana, raccogliendone le acque, in direzione sud (l'cqua va nel più basso).
Nel frattempo un canale detto Rogio parte dove finisce il Frizzone. Questo canale secondo gli ideatori è bifronte, una sorta di Giano a due facce. Essendo pari come letto può andare verso il Canale Imperiale di Altopascio e portare le acque con lo scolmatore fino a Livorno, oppure girare verso ovest ed andare a immettersi nell'Ozzeretto.
Alla confluenza l'Ozzeretto diventa Ozzeri, passa da Pontetetto va a Ripafratta buttandosi nel Serchio.
Ieri ho visto la confluenza. Fatta in modo che nessuno dei due canali prendesse prepotentemente la prevalenza, con curve che rallenatno le due correnti, Ora, per la cronaca, l'Ozzeri va verso ovest, il Rogio verso est. Ma se per cause idriche dovesse crearsi una disparità, i canali calmano la preponderanza.
(la Casina delle Rose, lungo l'Acquedotto del Nottolini)
Insomma gira e rigira fra argini e fossi, siamo arrivati a Antraccoli. I km erano più di 19. Stavano smontando, ma il sorriso mascherato di una nostra amica ci ha accolto e consegnato il pacco.
Grazie amici, grazie.
Andrea Bartalesi