Siamo a Natale. Un Natale in tono minore, dove forse il Padre Eterno ci richiama alla realtà, facendoci fare i conti nelle nostre tasche e così riportarci su questa terra. I regali cibernetici o elettronici,ci facevano guardare oltre, verso il futuro a ogni costo, verso quello che fino a ieri era "sogno". C'era da perdere, come dicevo, il contatto con la realtà e trovarci, con la mente, in qualche Galassia sperduta nel firmamento.
Il rumore del futuro ci toglieva i ricordi, le nenie del passato, perchè con il tempo anche il rumore più forte si ovatta, si addolcisce.
Questa crisi ci invita a pensare al passato, a girarsi indietro. Guai a chi vuol capire il futuro senza ricordare il passato. Non esiste presente figuriamo il futuro senza il passato.
Stranamente l'esistenza umana, la struttura, il cemento armato dove costruire il ponte verso quella piccola porzione di eternità che è il nostro futuro si poggia sui saldi principi, sulle rocce del nostro passato. Che noi per la nostra memoria si ricordi i fatti che ci riguardano come fiabe o film di fantascenza è una caratteristica della nostra mente.
Allora io faccio gli Auguri a tutti, facendo coraggio, e invitando a guardare il sorriso dei nostri figli o nipoti, la consapevole fierezza dei nostri genitroi, la dolcezza e la speranza delle nostre donne.
Certo anche auguri podistici: che ognuno possa realizzare il suo sogno, quello rosso, che tiene nel cassetto del suo cuore dove tira sempre vento (Dalla).
Andrea
