Quest'anno faccio gli auguri a tutti i Soci dell'Atletica Porcari e a tutti coloro che ci leggono, pellegrini o sedentari, con una foto di due tipi di borraccina.
Questa foto ci riporta al passato, al Presepe, quando lo facevamo sotto l'albero di Natale ed era un alberello o meglio un ramo di pino.
La borraccina presa sul (sarebbe nel ma a Porcari abbiamo detto sempre sul) bosco nel migliore dei casi o sui cigli dei campi.
Ecco, il mio augurio vuol essere povero, senza campane e senza lo squillare immaginato dei campanelli della slitta di Babbo Natale. Un Natale italiano, come si conviene, con in lontananza un sentore di musica e di cornamuse. E ci viene in mente il muso nero dell'occasionale Spazzacamino.
Molti di noi ne hanno viste tante di feste del Natale. Mi rivolgo a loro e ai ragazzi, "ritornare a baita", avrebbe detto il Sergente della neve, ritornare a casa, all'infanzia, ai valori poveri e sinceri di una festa che prima di tutto vuol festeggire l'arrivo di un bambino.
E poi la borraccina è nostra, la pestiamo, la vediamo, è nostra e del mondo, di questo mondo che continua a girare su se stesso e intorno al Sole come se fosse un impegno preso, malgrado tutte le cose che noi combiniamo, con le nostre falsità, le nostre bugie e purtroppo abbiamo sempre le gambe lunghe e il naso corto.
AUGURI A TUTTI
Andrea Bartalesi