Bozzano,correre attraverso le colline Pucciniane, così recita la locandina che invita a questa corsa.
Oggi il calendario Cristiano festeggia l’Epifania, vale a dire l’ arrivo nei pressi della stalla di Betlemme dei Magi con i doni per il neonato redentore,per i pargoli, almeno per i più invece è una festa come la precedente, il Natale in attesa di ulteriori doni e non solo l’agognata calza che noi attempati vegliardi attendevamo trepidamente e in cui la facevano da padrone profumatissimi mandarini, succulenti fichi secchi, noci e qualche caramella.
Anche questa festa paganizzata per i piccoli ha almeno una sua attinenza per l’ attesa di regali, cosa che non trova ragione d’ essere riferita al tronfio Babbo Natale, vincitore sulla povera vecchina ed il suo povero asinello.
(un lucente albero di aranci)
(paesi insinuati nelle piccole valli)
Lo so, sto proprio rompendo e divagando esulando dalla ragione d’ essere di questo sito, dedicato in prevalenza al settore podistico, non vogliatemene, al limite non leggete e scusatemi.
Con la giornata odierna vale il vecchio adagio “l’Epifania tutte le feste si porta via”, almeno questo detto resiste a dispetto dei tempi moderni, ciò non vale più purtroppo per le stagioni che conoscevamo perlomeno questo ci sentiamo dire dai vari meteorologi che in ogni dove vengono interpellati per farci sapere ciò che anche noi profani riusciamo ad intuire e vedere.
(strade nuove, ma non migliori)
(Massaciuccoli dietro a delle trasparenze)
(Chiatri)
(la chiesa di Chiatri)
(ricordi di fiori, aggrappati alle spine)
(il lago luminescente)
(la cruda realta')
Basta, il preambolo è stato sin troppo lungo e tedioso, quasi come il tempo uggioso che ci si para innanzi, veniamo alla corsa in questione, così come l’ anno precedente decidiamo di venire a Bozzano, paese ai piedi del monte Quiesa in direzione Viareggio.
Sappiamo già che non sarà facile trovare un parcheggio, troppo limitato il posto ospitante, con stradine strette e tortuose che se non si sta attenti si continua a girare in tondo.
Arriviamo come al solito dopo le otto e come oramai consuetudine pochi sono i podisti ancora in loco, così non si riesce a percepire quanti siano i partecipanti a questa corsa inserita nel calendario delle tre province.
Il ricordo della passata edizione non è molto lusinghiero, nessun addetto sul percorso, poco segnalato il medesimo, quest’ anno invece si cambia, ben segnalato il percorso ( ovviamente parlo per la sua versione più estesa),anche se uno si è smarrito tre volte nei primi tre Km, molti addetti nei punti stratetici all’ interno dei tratti boschivi, pochi ancora quelli agli incroci, in compenso 4 timbri di cui tre nei primi 3500 metri.
Devo dire che abbiamo corso in lungo e largo le colline Pucciniane e veduto il lago di Massaciuccoli da ogni prospettiva, chi mancava erano i podisti, ne avremmo incrociati qualche decina in tutto il nostro peregrinare.
Percorso duro a dispetto dei suoi 359 metri massimi di altezza cui transiteremo, anche se si percorreranno più volte tra i vari saliscendi per un aumento totale di quota di 699 metri.
All’ arrivo come premio finale la calza della Befana, motivo primario che ci ha spinto a scegliere questa corsa e non solo per le sue belle colline.
Claudio Landucci