Calci è sinonimo di Certosa. La bianca facciata inserita in un contesto storico e religioso, con le sue definizioni e le sue regole, i Certosini, ordine monastico dalle ferree regole, San Brunone, la Chartrese in Francia, dodici celle o multipli di 12...poi la crisi anche misitca dell'ordine, nuovi inserimenti. Ma dire Certosa evoca nella mente tante cose, lavoro, meditazione e sopratutto solitudine, con riunioni notturne e silenziose...insomma tutto questo sembra fuori del tempo e...del mondo.
E noi ci troviamo a correre a Calci in questa mattina fredda, ma piena di sole. Una marcia che conosciamo, che sappiamo dura, e come un amico che incontriamo dopo qualche mese, lo ritroviamo tosto, con la sua salita, bella e abbordabile, nell'uliveto che ci porta sulla strada che scende dal Serra. Poi, come un singhiozzo, la salita a Trecolli, il risoro, ci sembra di aver dato quello che il Dio del sudore e della corsa ci chiede, e invece subito, senza darti il tempo di riflettere inizia una lunga salita che ci porta..."fino a scollinare di là" (come ci dice una bandierina sorridente). E noi ce ne andiamo fra alberi e sassi che ci rotolano fra i piedi, fera pinastri che macchiano l'azzurro del cielo, fra roselline timide di collina, fino alla sommità di questo bel percorso. Qui ci aspetta una discesa ripida, quasi da ribaltare, ma sono pochi i passi e rientriamo nella frazione di Calci, la salitina che da sempre è una riprova alle forze che ti restano nelle gambe e poi, sopresa, ancora una, deviazione a destra per farci vedere lo skyline di una chiesina meravigliosa. ci tuffiamo verso l'arrivo. Bellissima. Felici.
Grazie agli organizzatori che ci hanno fatto vivere una mattinata che ci ha permesso non solo di gioire di sentieri impervi, di compagnia e anche di silenzi.
Ora vediamoci le foto di Mario
qualcuno vende fiori..
la tenerezza di un abbraccio..
la sfida di Paola (notare le maniche tirate sulle mani)
io che parto
certo gli occhi di Paola hanno un che di pane fresco, di ritorno a casa, di sapori ritrovati, di mattinate calde di sogni...
il nostro presidente con Nebbia
e il gruppo che lo segue
un colpo di controsole di Mario
piccolo musei di ferri antichi
un fiore ci fa la linguaccia
un giglio subito dopo ci mostra la sua purezza, anche se quel piccolo pistillo giallo ci fa venire dei dubbi
della serie...stamani è freddo abbracciati si sta bene
a forza di abbracci mi ha preso caldo
ragazzi quella dice che sia la Gorgona!! Lo zoom ti porta qui l'isola che se ne sta silenziosa in mezzo al mare...il profumo no, quello devi andarci di persona, l'atmosfera e il sentore...i mezzi mancora non sono capaci di farlo.
finezze da fotoreporter
dove andiamo a dormire? intanto facciamo la 12 o la 18?
e Mario con lo zoom scopre piccoli tesori nascosti
vai vecchio lupo di mare, saei tu come fare!!! grande Mario
tranquilla...non ti prendiamo prigioniera
la rosa che mi ricorda la zuppa inglese, l'archemens....
ragazzi giù il cappello: l'albero che germoglia libri!!!!
Sinceramente non credo che la gente non legga per un motivo economico. Molti poi hanno un rapporto stretto con il libro, quando lo leggono, lo vogliono suo, come una storia personale, voglono toccare la carta granosa, sentire il profumo di carta e di stampa. E' come andare a bere il vino in una cantina, mangiare una fetta di prosciutto tagliato a mano, con una fetta di pane fresco e le olive indolcite...
La pura verità è che alla gente piacerebbe leggere, ma non lo fa perchè in molti casi leggere annoia, e poi non trovi mai un libro che parla di te....
Detto questo l'iniziativa dell'alberto è stupenda. Questo a livello incentivo.
anche la vespa è così egoista che allarga le ali affinchè nessuno vada a succhiare tutto quel bendidio
grazie Mario a presto
Andrea Bartalesi