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CASTELFRANCO DI SOTTO

06/10/2008

a cura di Mario Pardella detto "Cornicette"

  • Una grande mattinata a Castelfranco di Sotto, per motivi miei personali, fatta senza porre tempo in mezzo, solo avanti tutta, ma gli occhi guardano, anche se a dritto, ma guardano, vedono e immagazzinano immagini. All'arrivo solo il tempo di infilare la tuta e via. Tanto c'è Mario che manderà le foto!
    La sensazione veloce della corsa è quella che matura in tanti anni di presenza in queste terre. Ho ricordi, quando alle prime edizioni di questa antichissima marcia, mi fermai in preda ai crampi a tutte e due le gambe in mezzo alla strada, immobile.
    Diciamo che la pianura iniziale è di quelle che dobbiamo levarci alla svelta, serve per scaldare il motore, a chi ne ha bisogno. La salita che ci porta in alto su quel balcone naturale che è Montefalconi, le magioni, i boschi, le strade, i ristori, tutto bello, tutto curato. Non abbiamo incontrato i bofonchi, ma mi sono imbattuto in due formazioni belliche armate di tutto punto, volti neri con righe, tutto mimetizzato, solo il mitra o il moschetto era in bella evidenza fra le loro mani. "Giocavano" alla guerra, qualcuno scappava, qualcuno cacciava. Cacciava uno o più "umani", sparavano perfino e una scarica, nel bosco, di 5 colpi di fila ci ha fatto sobbalzare. Se non erano loro, era un cacciatore che aveva il mitragliatore.

Ognuno ha i suoi hobby, mi possono dire. Io incontrandoli ho alzato le braccia dicendo "ragazzi, io mi arrendo subito" ed intendevo un sacco di cose, uno di loro mi ha risposto, serio, che andassi pure avanti, che non mi facevano niente. Menomale che in fondo al plotone uno ridendo mi ha detto "Ti abbiamo fatto paura?" riportando tutto alla banalità di una domenica mattina, di corsa, nei boschi di Montefalcone.

Ma vediamoci le belle foto di Mario che finalmente ha lasciato la mini-mini per passare alla media-corta.
Auguri Mario!!!

 

 Questa immagine riporta la scelta: la tecnologia, il traffico, la segnaletica, il clacson oppure un sentiero, fiori, erba o anche erbacce, boschi, solitudine?

 Chi di noi, sentendosi prendere alle spalle non ha mai sognato di poter essere abbracciato, cercato, riconosciuto e festeggiato dalla meglio del branco?

 Uno di questi gattini appena nati l'ho visto, nel freddo, sul marciapiede della casa. Sembrava domandarsi dove era capitato (al mondo in generale, non perchè c'eravamo noi in mutande che passavamo come ossessi). Non sono andato oltre, ma non mi sarei mai aspettato che lui ed i suoi fratelli già masticassero gomma, anche se allo xilitolo!!!!

quando è dura è dura, non c'è ma o gloria che tenga! Non si può andare avanti con le medaglie prese (io lo so bene), ma il nostro Klaus cosa ci fa al passo?

E'  più dura la salita o la rinuncia alla tavola? Questione amletica!

Il nostro amico è proprio in cerca di tenerezze, stamani. E Maura, la nostra donna bionica, ha sens'altro fra i suoi pregi la gentilezza e la cortesia.

bella foto di gente in movimento. Ma cosa fa il portacolori dell'Atletica Porcari che inverte la marcia? Forse si è pentito o aspetta, come assiduo cacciatore, una selvaggina di passo?

fiori, un punto di giallo,

 

 

altri due punti di giallo

 

 

il nostro fotografo mette in bella mostra il ginocchio ancora convalescente: Mario riposati ma la domenica DEVI ESSERCI!

 

ma quella è acqua!! Possibile che dopo che ho lasciato Castelfranco con un bel sole abbia fatto in tempo anche a piovere?

 

 

 immaginate se tutti, proprio tutti, smettessero di fumare e i depositi, gli opifici, andassero in rovina, restassero degli scheletri nelle campagne: meglio loro, scheletri, o  noi?

 

 

Voglio chiudere alla maniera di Mario, con un bel fiore, una rosa rossa e la dedico a tutti coloro che sanno che sul gambo ci sono anche le spine.

 

Foto di Mario Pardella, commento alla bona di Andrea Bartalesi