Mario imperterrito, acqua o non acqua, scatta foto per ricordarci questa edizione della Città Mare Pineta. Certo i nostri amici del Marathon Club Pisa meritavano un trattamento migliore dagli dei podistici, ma possiamo dire che se la sono cavata molto bene. Certo la marcia ha perso il fascino della pineta, di questo girovagare per stretti sentieri con gli odori e le luci che vanno e vengono. L'acqua caduta, e che continuava a cadere, aveva reso impercorrebili certi luoghi se non mettendo a rischio l'incolumità della compagnia. Allora via tutti lungomare fino a Tirrenia, un bel ristoro e torniamo a Marina di Pisa. In molti non accontentandosi dei 10 km che ne venivano hanno proseguito nel lungo vialone fino a che il Garmin non diceva 10 km così che tornando diventava un impegno decisamente domenicale con i 20 totali, con il vento contro all'andata e a favore (ma non si sentiva quel vigliacco) al ritorno.
La pioggia si è placata, ogni tanto metteva paura, si vedeva lontano sul mare bufere in arrivo, ma poi, non sono arrivate e così siamo tornati all'arrivo, bagnati dal sudore, ma felici di esserci scampati il diluvio. Tornando poi a casa (Lucca) ci veniva raccontato che la pioggia non si era mai placata e ne davano testimonianza i fossi.
Insomma è andata bene.
Ma rora vediamoci le foto di Mario.
e erano in molti i podisti che giravano nelle anguste stanze del Circolo per trovare i tavoli iscrizioni dei vari gruppi
ma poi si partiva in questo anda e rianda sul lungomare
mentre il nostro livornese, lui uomo che dovrebbe essere di mare, si lascia spaventare dall'acqua
qui sono immortalati i Tre Moschettieri (D'Artagnan era dietro la digitale) con Aldo Porthos che fa il gabbiano. Aramis impersonato da Raul Bova e Athos travestito da Andrea cioè da me medesimo)
e qui altri tre podisti dell'Atletica Porcari (Sergio, Daniele e Renzo)
mentre un breeve piovere aumenta i riflessi sull'asfalto
ma poi tutto torna al normale e Bartalini si porta la digitale in mano, come un uovo
eccoci alla boa
dove un ricco ristoro fermava i podisti
e nel gioco dell'andare e del venire, tanti amici si guardavano in faccio
e Aldo-Gabbiano plana nelle vicinanze di Cinzia
all'arrivo i soliti esercizi di defaticamento (indubbiamente non ho mai visto stiramenti così "profonda"
mentre le docli signore preparano un ristoro
ma vediamo tre foto di Mario extra: questo mare nero, in effetti verde sul nero della spiaggia
una perturbazione nel golfo di Livorno, quasi l'inzio di una tromba d'aria che ci ha spaventato
e un classica villetta indigena, un'armonia di linee e di colori che ci dice come Livorno non sia solo nota per i macchiaioli e per i pittori. Anche gli architetti di allora meriterebbero una loro fama!
Grazie Mario, per le foto, un saluto agli amici del Marathon Club che malgrado tutto ci hanno fatto correre, accogliendoci al meglio delle possibilità