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COLOGNORA DI COMPITO SENZA PIOPPI foto Mario di Andrea

24/07/2017

a cura di Mario Pardella detto "Cornicette"

 

 

La marcia di Colognora ha peregrinato in lungo e in largo per il Calendario, come ben si conviene a una manifestazione podistica. Dal freddo e dalla pioggia dell'autunno, quest'anno ci svolge a fine luglio, con il caldo e la siccità del momento e specialmente nel suo tratto finale della marcia di 18 km, si evidenzia. Il tratto che dal "porto" di San Ginese si va al Castellaccio sulla sponda del Rogio, le crepe nel terreno, che solitamente in altri periodi è fangoso, sono quasi finestre dove affacciarsi per dare un'occhiatina all'Inferno. Ora poi che delle famose pioppete ne è rimasta solo una, grande e monumentale tanto da pensare che è solo questione di giorni, anche il fresco è sparito lasciando il sole, bravaccio, che fa quel che vuole sulle teste dal sudore asciutto dei podisti.

Devo drre subito che comunque questo percorso è bello, che andare a San Ginese e poi scendere verso Colle e girare per il guado della Visona è roba da intenditori e  la poca acqua permette di passare il torrentello del Compitese con facilità e ritornare poi verso San Ginese basso dove un campo di girasoli ricorda dove arrivavano i barchini del lago, tanto che il luogo si è guadagnato l'appellativo di "Porto".

Molti amici che solitamente frequentano le Tre Province, da oggi ferme per la pausa estiva, e il Trofeo Podistico Pisano.

Con Moreno e Enzo, personaggi di rilievo insieme al loro amico "ricciolo" del quale non conosco il nome, abbiamo scherzato sulla presenza femminile alle corse, la differenze fra quelle del lucchese e quelle del pisano. Al mio dichiarare che in questo momento la presenza femminile al lucchese non tiene paragone con quella del pisano, avremmo pensato a un ratto tipo quello delle "sabine" per portarle nel nostro trofeo. Ovviamente il ratto sarbbe diventato il "ratto delle pisane". Ma Moreno e sopratutto Enzo poneva il problema se non fossero i maschi lucchesi, che con la loro poca attenzione non facevano sentire l'importaqnza alle donne di "esserci" e così andavano al mare dove di occhiate (non i pesci, ovviamente) ce n'erano a "pizziotti". Certo loro due con il loro buonumore e il saperci fare, trovano sempre un girasole anche nella steppa.

Insomma due risate fanno sempre bene.

Ecco le foto di Mario che ho "rubato" su facebook

 

 

Climene con l'amico interista che visto lo scudetto non è sulle maglie della sua squadra, lo mette sulla prppria

la chiesa di Colognora

e questa sempre la chiesa con il campanile che pur da una visione prospettica risulta particolarmente basso, perchè al momento della costrusione "avevin finito i matoni"

ecco l'amico "ricciolo"

poi Moreno in giallo con il irasole della tundra

la grandissima Gabry

la parrocchiale di San Ginese

le more sono così magre che c'è bisogno degli occhiali per vederle

ecco il campo di girasoli al Porta

cascinali di San Ginese

il Castellaccio dove tutti i pioppi sono stati tagliati, lasciandolo nudo nel mezzo della piazza

ecco San Ginese come appariva dal lago, magari da seduti su un barchino tremolante in attesa del passo delle folaghe..

ecco la Villa Adorni Braccesi a Colognora

e all'arrivo la sonnolenza di chi aspetta il pellegrino

 

queste le cartoline di Mario

un saluto a tutti e un grazie a Mario

Andrea Bartalesi