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CON UGO CHIUDIAMO CAMIGLIANO

03/05/2011

a cura di Ugo Giorgi

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Chi reportge da Camigliano con queste belle foto di Ugo. Con la sua fotocamera è andato a scrutare luoghi lontani, a cercare dame adornate di merletti e affacciate, per caso, alle finestre delle ville patrizie. Non ne ha trovate, ma lui aveva tentato. Come fai a sapere se ci sono se non vai a vedere?
Questo è lo spirito di chi fa le foto. Uno degli spiriti, diciamo.
Certo per uno che fa i percorsi corti il suo impegno è più concentrato e quello che gli capita non può farselo scappare. Gli altri, quelli dei lunghi percorsi, a volte rimandano a dopo con il rischio di non incontrare se non cose banali.
Resta comunque lo scopo primario di questi servizi: quello di documentare e testimoniare una corsa, con i suoi luoghi più belli, alcuni scorci particolari, i suoi partecipanti.
ma vediamo le foto: qui abbiamo l'illusione che la vita sia tutta una discesa, ma dietro la curva comincia la salita
più che la vigna degradante sono belli i cespugli fioriti, quel verde bianco
entre la chiesa e il campanile contornati dalla quercia fanno un bell'effetto
ecco lo squadrone del Segromigno con la loro divisa splendente: confesso che se un giorno non dovessi più correre per il Porcari mi piacerebbe molto indossare la maglia amaranto dei Segromignesi
credo che la cascatella della Brughier sia semplice, anche troppo, per lo scopo decorativo che ha, ma è bello il verde rasato, lo zampillare dell'acqua e l'apprezziamo anche per quell'atavica gelosia delle cose ricche che ci portiamo dentro
certo un laghetto che ci mostra il suo cielo macchiato di nuvole è tutta un'altra cosa
come sulla strada per Sant'Andrea in Caprile la marginetta sulla curva, logorata dal tempo, con i mattoni levigati dall'intemperie
ferma come un punto fermo.....
e la ginestra fa disegni gialli sul verde smeraldo.
La ginestra è un fiore comunitario. Io lo avrei messo come simbolo dell'Europa: se prendete un solo stelo con un solo fiore non dice niente, prendete tutti gli steli di una pianta e sarà una gioia
la Villa Brughier, dove purtroppo la castellana era occupata in qualche altra faccenda e non si è affaciata alla finestra
allora Ugo ha cercato se per caso donna Torrigiani aveva avuto un'ispirazione, ma tutte le finestre erano chiuse, solo quelle dell'altana mostravano il loro interno
una bella foto di un cardo che sta aspettando un maggiolino in ritardo (del resto era solo il primo giorno di Maggio)
questo reticolo di luce e di fiori ad interrompere la luce del cielo è da mostra di fotografia
e Gabriella che non vuol rubare il proscenio al mazzolino di fiori di campo, con le manine del signore e bianchi fiori, e si trae in disparte baciata da un raggio di sole
e poi ritornata nel quotidiano, con la Ferramenta, il dolce, la fame, i discorsi, i problemi di ogni giorno...
Grazie a Ugo abbiamo rivissuto momenti e luci di Camigliano