“Finchè esiste un donatore esiste anche un’opportunità di vivere”
Caro Andrea . Chi l’ha detta questa frase ?
Sicuramente una personalità importante, che ha vissuto grandi cose.
Il Santo Padre ?
Madre Maria Teresa di Calcutta?
No . L’ha pensata e detta Laura . Un esserino piccolo che ha vissuto quasi l’intera esistenza dentro un reparto di oncoematologia. E che poi se ne è andato.
Ma ha lasciato in tutti quelli che l’hanno conosciuta il dolce ricordo del suo sorriso e del suo costante elogio alla felicità di vivere.
Fino in fondo.
Lei a lottare contro “quel fastidioso inquilino” regalando felicità a tanti comuni e sani mortali.
Siamo stati in tanti a chiederci come fosse possibile.
Poi , leggendo il libro Con Vivere che l’Agbalt vendeva a Montecarlo il giorno della corsa , ho notato che Laura era costretta a fare ripetute trasfusioni per sopravvivere… e che quindi si era alimentata di tanta generosità di tanti donatori.
Un donatore è felice di regalare un po’ di vita.
Chissà se questa felicità si trasmette anche con la trasfusione.
E chissà se Laura se lo sentisse e ricambiava con il suo modo gioioso di vedere la vita.
Io vedo in tutto questo una “Risurrezione”
( in fondo donare il sangue o il midollo o un organo è l’unico modo che ha l’uomo di creare una “risurrezione “)
E sabato alla Corri con Paolo sono venuti 3.000 donatori. Non hanno donato sangue od organi , ma hanno dato un piccolo contributo , felici di farlo ( gli sguardi felici delle famiglie sono la cosa più bella e riuscita di questa manifestazione ) .
E noi vogliamo ringraziare tutte queste persone generose e loro (nei loro cuori) ringraziano (magari inconsapevolmente) noi per avergli dato la possibilità di sentirsi felici.
E questo è bello.
Umberto Troilo