Quando si dice da qui a lassù già guardiamo in alto. Se poi la pioggia resta sospesa in aria tenuta da un venticello capriccioso che potrebbe andarsene da un momento all'altro, ti rendi conto che sarà una marcia da prendere di petto, di quelle che richiedono un impegno massimo per tutti.
il "qui" è il campo sportivo di Uliveto Terme, sulla riva del fiume Arno, con tutte le caratteristiche del luogo, mentre il "lassù" è da sempre stata la Verruca o Verrua. Ma quest'anno il percorso è cambiato, non si va proprio sulla sommità, veniamo deviati a 900 metri dalla vetta in un nuovo taglia fuoco. Bello, nuovo, pieno di pietra "verrucana", forse un po' troppo pieno, ma sappiamo che le strade nuove sono così. Certo poi per ridarci il maltolto (l'arrivare in cime alla vetta) ci mandano nel finale a trovare salite e salitelle su un altro vecchio taglione fino a Lugliano.
Bellissimo il Passo del Cinghiale, dove Pier Luigi Rossi ci vuol far sentire un aperitivo non alcolico, per fortuna, perchèsubito dopo dobbiamo risalire a un ristorio "serio" e poi ingropparci nella salita improvvisa e non attesa, fra cesti di Artemisia e erba selvaggia ed ecco spuntare Aldo, da sotto un ombrello, o meglio ecco spuntare lo zoom della sua macchina fotografica. Intanto la pioggia aveva cominciato a perdere la pazienza e ogni tanto ci dava una spruzzata, ma subito, Eolo voleva rimediare e su una curva arrivava un getto di phon freddo che ti toglieva il residuo di acqua e di sudore, ma subito rientrevamo e essendo coperti e non esposti, ci riprendeva il calore dello sforzo e del tempo.
Scesi a Lugliano una scossa d'acqua, quasi mille secchiellate contemporanee ci batteva sulle nostre teste, ma .. tanto siamo arrivati... ma avete mai provato a correre due km sotto l'acqua quando nelle gambe c'è rimasto l'indispensabile? E io avevo deciso di correrla tutta, di non fermarmi mai al passo... e ce l'ho fatta, come ai vecchi tempi ma....finalmente il campo sportivo!!!
ecco Mario un po' pensieroso prima della partenza...
la rocca di Caprona, imbronciata, corrucciata
ci avviciniamo a Calci
ma prima cìè da andare alla Pieve di Nicosia
e dal piccolo colle di Nicosia un'occhiata alla Certosa di Calci
e già sotto di noi Montemagno.. e pensare quanto sudore per raggiungerlo e attraversarlo!!!
ogni tanto per riposare si può fare una foto ricordo
ma subito la strad arossa ci chiama in alto verso i boschi di pini
tracce di incendi...
sullo sfondo Calci con il suo campanile importante e massiccio
l ira della pioggia si avvicina
alcune si preparano
Enrico sembra passare "sotto" la pioggia
e Pier Luigi Rossi sotto l'ombrello con il ristoro a sbalzo su Uliveto e l'aperitivo
ecco Uliveto e l'Arno
un attimo di sosta riparata
e Mario si diverte con le gocce d'acqua..... bellissimo
Mario sembra avere un conto in sospeso con i tralicci....
qui siamo alla ricerca della goccia perduta
bellissime foto che rendon operfettamente l'idea....meno male che io ero già in macchina!!!!
e le immancabili cartoline di Mario.
Insomma chi non c'era o ha fatto i percorsi più brevi si è reso parzialmente conto di cosa è stata la marcia di ieri. Mancano le foto del taglione in alto, dove la terra rossa era sostituita dalle pietre verrucane e da tracce di gabbro lucido, solitarie sughere salvate dalle ruspe, magre, ossute, con gli improvvisi sbalzi verso l'alto e discese dove le pietre attentavano alle tue caviglie, nascosti. a volte fra il paleo. In somma una bellissima marcia impegnativa, di quelle da affrontare a muso duro. Ottima l'organizzazione degli Ulivetesi, coadiuvati da amici che si sono prestati a dare una mano. E questa è un'altra bellissima cosa.
Grazie Mario per le tue foto stupende.
Andrea