Termina il mese di febbraio con la marcia di Cascina. Ormai
questo avvenimento è diventato una classica delle nostre marce ed
anche noi non vogliamo essere da meno. Arriviamo al ritrovo di partenza, fissato presso lo stadio di Cascina, poco dopo le 07,00.
Mi fanno compagnia
il presidente e le F.T. che questa mattina hanno intenzione di fare la 18.
La mattinata è nuvolosa ma fortunatamente non piove. Faccio il cartellino fra i primi e mi metto in marcia. Sono da poco passate le 07,30 ma molti sono già sul percorso.
Il primo tratto, tutto pianeggiante, ci porta ad attraversare Cascina e il ponte sull'Arno. Giunti al primo ristoro, veniamo
indirizzati (meglio sarebbe dire che seguiamo, come formiche, quelli che ci precedono) verso una salita molto ripida. Arrivato al culmine c'è la prima
sorpresa.
Parecchi podisti sono fermi perché si chiedono dove andare. Io
decido quasi subito di svoltare a destra, convinto di trovarmi sul percorso della 18. Nel ridiscendere vengo superato da alcuni che mi confermano che, al primo ristoro, è stata modificata la segnaletica e siamo su un tratto sbagliato. Poco male; ero venuto per divertirmi e decido di proseguire. Finalmente arrivo a ricongiungermi con il percorso della lunga.
Anche se non
ero intenzionato a fare la 23 la cosa non mi dispiace.
La strada dopo il successivo ristoro ritorna a salire fino a raggiungere la località di "Campo dei lupi". Durante questo tragitto ho incontrato il proprietario del cane che domenica scorsa a Montecarlo aveva azzannato un piccolo cagnolino. Era molto dispiaciuto dell'accaduto e per precauzione questa mattina, oltre al guinzaglio, gli aveva messo la museruola .
Superato il piano il percorso
è proseguito per diversi chilometri in discesa. Arrivati a Lugnano la strada è ritornata a salire ma ormai l'arrivo era vicino.
Il ritorno a Cascina dopo circa tre ore e mi sono dovuto giustificare con il presidente che ha aspettato con pazienza il mio ritorno. La marcia è stata bella ed i ristori abbondanti. Domenica a Vorno.
Fausto Martinelli
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