Una mattinata non bella per correre, vento freddo, acquerugiola ghiacciata, cielo grigio come si conviene. Abbiamo corso, scaldandoci correndo, con poca voglia di alzare la testa, di vedere. Quasi ci piaceva rimanere soli con noi stessi e, incontrando gli amici, le parole che volevano essere calde, si gelavano al momento del passaggio.
Mario, tosto come si conviene ad un vecchio podista, non conosce se e ma. Lui le foto le scatta e ci da, cos', la vera testimonianza di un percorso molto bello, nuovo, anche se su vecchi e conosciuti sentieri.
Ma non perdiamoci in chiacchere e guardiamoci il racconto fotografico.
eccoci alla partenza, quasi un obbligo guadagnare il ponte sull'Arno e recarci verso Vicopisano, bordesando le colline, riparandoci dal vento gelido
ed allora ci si può anche lasciare andare a foto ricordo, dove l'unico che sembra non capire sembra Nebbia
gli amici di Antraccoli se ne vanno "prepotenti"
e i cavallini, pieni di energia reattiva, sparano sotto i miei occhi, ripetute in salita da sgranare tanto di occhi. Ho solo sospirato; Beati voi
un aeroplanino gioioso come il suo volto cenaiese, grande amico
e Nebbia fa incetta di complimenti lungo il nuovo taglione che sale verso la sella che porta in Verrua
una bella salita, un falsopiano
e arrivi al fin della licenza..... ecco la Caparol con i suoi stabilimenti, rifugio di un attimo di tregua della pioggerella che come aghi colpisce il viso
un abbraccio
Mario beato fra le donne, e che donne! Sono belle, brave, determinate, quasi cocciute, educate, gentili... non c'è tucano che tenga.
ed eccoci all'arrivo dove un risotto, aldilà della bontà intrinseca, scalda la mano e il cuore.
e allora ricordo i cavallini rampanti fra gli olivi
e la Verrua nelle brume di una vera mattina d'inverno.
Grazie Mario, le altre foto nella gallery