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E DOPO IL PAPA...SASSO BALLOCCIORO di Andrea

31/05/2021

a cura di Andrea Bartalesi

E dopo la quercia del Papa, ieri, guidato da Caludio, il Sasso Balloccioro. La curiosità ti prende quando guardi le mappe: una distesa di verde, di alberi e il segno rosso vivo del sentiero sfiora la scritta Sasso Balloccioro. O che cavolo sarà questo sasso? Guardi su internet e vedi che è un punto panoramico da dove si vede il mondo. E allora? Allora andiamo.

 

Si parte da San Giusto, alla polla, si scende verso la chiesa e dall'ultima corte, bella, bella, antica tenuta con fiori, vi parte il sentiero 130. Un piao di biforcazioni, ma teniamo verso l'alto. E così prendiamo una mulattiera che si alterna a sentiero, felci giganti che cercano luce sotto i pini, i piccoli castagni, cerchiamo un bastone e cominciamo a salire tosti.

Si vede che questo era un tracciato antico per la massicciata di pietre, a tratti, che incontriamo. Il silenzio del bosco, gli odori per nasi da canidi, occhi riposati per il verde, pini che secernono ragie e formano macchie ai loro piedi, e salita. La salita senza se e senza ma, un piede sopra l'altro e andiamo. Rompo il fiato e sento nelle gambe la fatica, ma questo, per i podisti della nostra età e razza, ci esalta.

Rumori di acqua che saltella, un verso di un uccello che non decifro, passa il tempo, guardo in alto, ed eccoci sulla via che porta a Prato a Sigliori, quella che facevamo con la corsa di Sant'Andrea, prendiamo a destra e abbiamo il dubbio se continuare sulla strada o riprendere il continuo del sentiero. Optiamo per questo, la strada la conosco bene, la mulattiera non l ho mai fatta.

Ancora pietre, ancora versi di uccelli che sembrano in cova e dopo poco spuntiamo a Prato a Sigliori, la casa è pietrosa e chiusa, negli alberi.

Scegliamo il sentiero per esclusione, a destra si va a Zanchetta e si scende sulla via che da Vorno va a Santaallago, a dritto si va al Castagnone poi a Santallago. A sinistra un sentiero assai più piccolo, senza indicazioni. Dove ci sono tutti i cartelli, alcuni di questi sono per terra come se qualcuno l'avesse a noia.

Prendiamo decisi e continuiamo a salire, ma poco. Incontriamo due persone che si fanno portare in giro dai loro cani e stanno attaccati a loro da un guinzaglio tirato, chiediamo di Sasso Balloccioro e di eventuali sentieri per scendere. Ci annunciano un capanno sul sentiero e che in quel punto c'è la deviazione per lo Spuntone.

Infatti arriviamo e troviamo a destra la deviazione per il Castagnone poi il ripido sentierino che ci porta al Sasso Balloccioro.

E' proprio una scalata che ci porta sulla cima dello spuntone, da stare attenti. Arrivati ci guardiamo intorno, dal lago della Gherardesca, alle Apuane lontane, alla strada che scende a Sant'Andrea, e alle nostre spalle le antenne e tutti i boschi del Monte Serra.

Scendiamo con accortezza, torniamo a Prato a Sigliori e, vista l'ora, torniamo velocemente lungo la strada sterrata che porta alla nostra macchina, presso la polla di San Giusto.

Mi accorgo che il gps ha perso iil segnale diverse volte e questo mi meraviglia perchè abbiamo incontrato, scendendo, molti ciclisti che salivano.

Sicuramente abbiamo fatto poco più di 10 km e siamo arrivati ad una altezza di 550 metri.

Pimpanti e contenti, torniamo a casa.

Ma prima voglio farvi vedere una foto, da Sasso Balloccioro, un giorno che c'era la nebbia bassa, trovata su Geocaching. Che ve ne pare???

Andrea e Claudio