Siamo entrati nella settimana che ci porta alla Porcari Corre.
Porcari, distratto fra il sudore del Carnevale e le prossime elezioni amministrative, con candidati che comunque ci tengono a far bella figura, ci troviamo a pensare a organizzare la nostra pmarcia. Quest'anno niente villaggio della Porcari Corre, niente cucina, niente ufficio, niente lotteria. Sarà una edizione "ridotta" per obbedire alle norme anti Covid, e anche per una sorta di pudore degli organizzatori.
Pudore che riguarda anche la Guerra in Ucraina dove, come sempre, i capi che si conoscono non si sparano, mentre tantissimi soldati, che non si conoscono si sparano e ci sono troppi morti. (la frase non è mia).
Allora cercheremo di goderci il nostro habitat, i nostri sentieri, i nostri campi macchiati di papaveri, le ginestre timide (ci pensano le ginestrone a farsi vedere, con la loro esuberanza e le loro spine e le ginestrelle, insipite. Ci sono le "manine del Signore", ci sono gli alti pini e l'odore delle loro resine, ci sono gli storni che si divorano le ciliege e non li senti, quasi in punta di becco.
Ci sono i podisti. Quelli silenzioni, quelli che chiacchierano sempre, come fosse un bisogno atavico, andare con il rumore del cicaleggio per non sentieri MAI soli. Ci saranno i romantici. Quei romantici che vorrebbero che i nipoti sapessero e avessero vissuto i loro ricordi e non sanno quanto questo sia impossibile. Ma cercheranno una mano da stringere.
Ci sarà chi in Torretta ci andava da piccolo, chi non c'è mai stato, chi guarda Lucca e non la riconosce così da lontano. Nessuno guarderà la maestosità del Monte Serra cercando di riconoscere luoghi dove sarebbe sempre voluto andare e non c'è mai stato.
Ci saranno quelli ai ristori e nei loro volti ci sarà, oltre al sorriso, l'imbarazzo di non potervi dare un caffè con panna, o un panino al prosciutto. Ci saranno a Montecarlo i personaggi del Gruppo Storico e le loro mani inoperose perchè non possono attizzare il fuoco sotto il treppiede e girare le fette di pane abbrustolite e nemmeno la pentola dei fagioli all'uccelletto. Credo che lorro più di tutti soffrirannno queste limitazioni. Perchè la Porcari Corre era la gioia di offrire, di dare.
Una volta chiesi a un amico se poteva venire a darci una mano. Quando seppe che lo avrei messo a un ristoro mi disse che a lui non piaceva servire gli altri. Gli risposi che non venisse, nemmeno a camminare, che stesse a casa.
Ci saranno anche quelli che non ci sono più, quelli che erano indispensabili, quelli che lavoravano e avevano le idee, quelli che saranno sempre "Atletica Porcari," quelli che vivranno nei nostri ricordi, nei nostri pensieri e non faccio nomi ma ci saranno...
Andrea