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ECOMARCIA PERFETTA servizio di Claudio

21/06/2011

a cura di Claudio Landucci

vedi Gallery
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7^ Eco marcia dei monti Pisani......e non chiamatela solo marcia.
Seconda domenica consecutiva in territorio Pisano dopo la pesticciata oggi è il turno dell'eco marcia, organizzata dagli amici del gruppo podistico Q.d.d atletica monti Pisani, ammazza che nome! pare essere tornati indietro nel tempo quando i nobili non si accontentavano di un semplice nome e cognome.
La partenza e zona ritrovo è presso gli impianti sportivi del comune di San Giuliano Terme intitolati a Giovanni Bui, medesima della passata edizione. Qui il problema del parcheggio non esiste, certo non tutti possiamo lasciare l' inquinante mezzo a ridosso della partenza ma almeno non siamo costretti in mezzo ai campi, sui cigli delle strade o peggio ancora ad intralciare la carreggiata.
Oggi sono di turno pomeridiano così anche non volendo dobbiamo optare per una partenza non "intelligente"(senza offesa per nessuno) nel senso che cercheremo di partire quanto meno per le ore otto. Arriviamo verso le 7:40 e mentre ci appropinquiamo verso le iscrizioni veniamo raggiunti dal prode Filippo, collega di tante fatiche e scorribande che ultimamente avevamo perso di vista.
Sarà l' ora presta ma sono ancora in molti i podisti in attesa di partire o forse tanti sono già arrivati, un saluto ai vari amici e conoscenti (sono conosciuto più qui che nel Lucchese) ed andiamo alla ricerca dei nostri rispettivi capo gruppo, non ve ne sono, strano, almeno per quanto riguarda i Marliesi che dello spostamento di data di questa corsa hanno beneficiato. Poco male un foglio una penna e rabberciamo una lista.
Scambiando due battute col Ceck ( munito di microfono ma stranamente silente) veniamo a sapere che il tragitto della 24 Km è stato ridotto per cause non dipendenti dalla loro volontà e si ridurrà a poco più di 19 Km. Manca poco alle otto ed allora rompiamo gli indugi e partiamo, il tratto iniziale pianeggiante è il medesimo dell' ultima nostra presenza, la prima salita dura invece è quella che in precedenza si percorreva in discesa e la cui "pericolosità" ha imposto questo cambiamento. Terminata ci troviamo d' innanzi alla villa Bosniaski (pittore Polacco) o almeno ciò che ne rimane a testimonianza di un glorioso passato, qui, sotto lo sventolio di un Italica bandiera, sta immobile come una statua facente parte dell' architettura il Passetti munito della sua inseparabile macchina fotografica intento ad immortalare chi di lì deve passare, accanto un tavolino ed un sacco nero pieno di bicchieri e bottiglie a testimoniare che chi prima è giunto ha trovato un mini ristoro.
Proseguiamo, un tratto di discesa da prima sterrato ci immetterà su strada asfaltata, poco innanzi un cartello posto a ridosso di una fontana cita "ristoro autogestito", sarà per la mia avversione a tutto ciò che e fonte di autogestione tiro innanzi in attesa di rifocillarmi al primo dei ristori ufficiali, lo troveremo poco più innanzi a metà tra una splendida villa ed un altrettanto bella pieve, qui la frutta la fa da padrona insieme con acqua e vari integratori (troppo carichi e dolci) oltre alla cordialità dei gestori.

 

 Marco Cecchella in veste di organizzatore

 le Terme

 

 

 i podisti trionfanti affrontano la salita degli olivi verso la Villa del Polacco

 ed ecco quello che rimane della Villa Bosniasky

 

(una bella vista verso la valle che porta a Asciano)
La corsa continua ancora su bitume per poi risalire fino ad immetterci su un nuovo tratto sterrato ampio al cui termine una sbarra ce ne impedirebbe l' acceso, evidentemente posta a salvaguardia di qualcosa, molto probabilmente una zona di prelievo dell' acqua per uso civile (fonti di Catro ?), la costeggiamo e ci troviamo di fronte ad una bella e imponente struttura sede dell'acquedotto Mediceo, poco più avanti all'interno di una casupola da una cannula fuori esce dell' acqua freschissima cui è impossibile dire di no.
Ancora salita su sentiero impervio tra piante di vario tipo, compreso le sughere, poi d' improvviso ciò che non ti aspetti: di colpo la vegetazione si apre e ci troviamo innanzi ad un complesso di case diroccate ed una vecchia chiesa, il cartello ci dice trattarsi del complesso monastico di Santa Maria del Mirteto risalente al 1150. Peccato per l' incuria e l' abbandono, rimane comunque a testimonianza di una civiltà in cui la Civiltà non si basava solamente su effimeri beni terreni, voglio credere che il vento porti ancora con sé le voci ed i canti che da qui venivano innalzati al cielo.

 (fortificazioni)

 (acquedotto Mediceo)

 

 

 (l'acqua decantata da Claudio melle "Ecomarciadi")

 (lo stupendo ricordo dell'antico salendo verso Mirteto)

 

 (costruzioni che hanno resistito al tempo, all'incuria ed alle ingiurie)

 

 (ecco la visione della Chiesa di Mirteto)

 

 (il cartello che indica al viandante come a Mirteto ci fosse un Monastero)

 (la bella apside)

 

 


Dopo essermi beato di cotanta bellezza non rimane che proseguire, breve tratto pianeggiante, ennesima salita ed altrettanta discesa fino ad un ristoro posto al bivio tra la 16 Km direzione cima Dante e la nostra Santa Maria del Giudice. Sembrerà strano ma man mano che ci avviciniamo a detta località l' aria si fa più frizzante, torniamo a respirare aria di casa, ma ahimè le cose belle durano sempre poco, cosi come dopo la discesa ritorna la salita anche nostrana torna ad essere Pisana (scherzo ovviamente).
L' ultimo ristoro che incontriamo è posto nello splendido scenario dell'auditorium(?), qui troviamo musica, belle bimbe, personale cordialissimo oltre al "trionfo di frutta" così come recita un cartello anche la tanto decantata granita, troppo per non fermarsi anche se non ve ne fosse il bisogno come si può dire di no a chi si è prodigato per farci trovare tutto questo ben di DIO. Anche se a malincuore ci congediamo oramai siamo quasi giunti al termine di questa marcia, ripercorriamo un tratto di strada fatta all'inizio, un passaggio all'interno del paese ospitante e finalmente l'arco da cui siamo partiti, oggi è ancora lì ad attenderci, così come accoglierà chi dopo di noi giungerà.

 

 (Santa Maria del Giudice, da dove venne San Paolino a nobilitare Lucca)

 (la bella facciata)

 (allocuzione dialettale pisana, con disegni esplicativi per i lucchesi e per i forestieri)

 

 (quando la gastronomia è un trionfo di bellezza, di freschezza, di bimbe, di frutta, di cibi)

 (l'arco giallo che sta' per alloro o meglio di un serto di mirto portato da Mirteto, luogo notoriamente pieno di tali piante)

 (il pacco gara. Ovviamente dovete andare nella gallery, stampatevi l'articolo di Claudio e vi troverete portati per mano su questo spettacolare percorso e vi sembrera' di vivere e l'avventura, come il frizzare dell'aria o la freschezza dello zampillo dell'acqua)

 


Ritiro del pacco gara, un salto al ristoro finale ancora abbondante di libagioni, incluso il senza glutine, e dulcis in fondo la possibilità di una corroborante doccia, il massimo.
Mi accorgo di avere scritto tanto, forse troppo ma ciò non basta a rendere omaggio alla bellezza di questa eco marcia, percorso segnalato in modo impeccabile, personale ai bivi all' altezza della situazione ristori fin troppi, tutti forniti di prodotti per celiaci (Caterina ringrazia ma non solo lei). Fin qui gli elogi, ma non sarei io se non trovassi un anomalia, questa è però frutto di riflessioni con alcuni podisti all' arrivo e riguarda la possibilità di essere soccorsi celermente in un malaugurato caso di malore, questo dovuto al fatto che i luoghi percorsi mal si confanno al passaggio di mezzi di soccorso, questo è sicuramente vero ma non riguarda solamente questa marcia ed è di difficile soluzione, certo sarebbe più semplice correre tutto su asfalto o su strade ampie se pur sterrate ma allora viene a mancare il contatto con la natura, l' estraniarsi per alcune ore dal tram tram della vita quotidiana. Le corse di cui parliamo sono di per sé passeggiate e vanno prese con questo spirito. In conclusione voglio ringraziare gli organizzatori ed i volontari tutti che col loro sacrificio ci consentono di trascorrere alcune ore di spensieratezza e sano svago, mi scuso per la lunghezza e gli eventuali strafalcioni inseriti nella descrizione dei luoghi frequentati ma non li conosco ed allora meglio sarebbe aver taciuto, un saluto ed un arrivederci e sentirci alla prossima occasione.
Claudio Landucci

 Grazie Claudio per questo resoconto perfetto di una bellissima marcia