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EUREKA QUASI CI SIAMO da Fabbriche Vallico serv. di Claudio

08/08/2011

a cura di Claudio Landucci

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Eureka....... quasi ci siamo
E' trascorsa una settimana dall' ultimo mio apparire su questa pagina, non una mancata voglia di partecipare alle tante corse che durante questi sette giorni si sono tenute, ma più semplicemente alla ripresa dell' attività lavorativa, sfortunatamente coincidente col turno di notte.
Poichè dopo la notte viene il pomeriggio ne trascorrerà ancora un' altra senza un mio riprendere a battere le dita sulla tastiera del computer per tornare ancora ad infastidirvi.

 

(lo spettacolo comincia ancora prima di arrivare: laghetto dell'Enel)

 

(le gallerie)

 

(il torrente Turrite )

(la mitica fontana di Fabbriche)

(l'abitato e il campanile)

 


Come detto ho finito di lavorare stanotte ed allora controllate le varie corse che si disputano in questa giornata di festa decido di ritornare in grembo al T.P.L. per la corsa che si tiene in quel di Fabbriche di Vallico, paese della verde Garfagnana, ai piedi del torrente Turrite cava e che prima degli anni 50 si chiamava col nome Trasillico.
Come le ultime volte della nostra partecipazione, se si esclude la parentesi in cui per una gara di rally partimmo dal campo sportivo di Gragnana, sappiamo già che complice le nostre cosiddette partenze intelligenti saremmo costretti a lasciare l' inquinante mezzo locomotore molto distante dalla zona di ritrovo, stranamente pare si sia abbonati a lasciarlo al medesimo posto, metro più metro meno.

 

 

 

(il famosissimo ponte)

 

(angoli antichi conservati con amore)

 

 

(ed ecco Caterina impegnata ne4lla prima salita vera)

 

(un santo ci osserva dal suo abitacolo)

 

(

 

(vecchie case ci osservano passare a Gragliana)

 

(un Santo (SanRocco?) in una teca: moltissime le marginette e le immagini sante, veramente una collezione sul percorso)

 

(questo lo mostriamo non come rudere bensì come testimonianza del passato, della civiltà che raggiungeva i boschi, le selve, dove il lavoro dava da mangiare e dove forse dovremo tornare)

 

(bellissima casa all'ingresso di Vallico di Sopra, credo fosse un mulino)

 

 

 

 

 


Quando vediamo l' addetto con bandierina rossa che ci invita a fermarci viene subito un moto di stizza, "ma guarda dove siamo costretti a lasciare la macchina", dimenticandoci che siamo podisti e siamo qui per trascorrere alcune ore di svago percorrendo ben più del misero Km che ci separa dal punto di iscrizione. Arriviamo verso le otto e quindici e non è una novità che sul posto rimangano quasi esclusivamente i vari capo gruppo e i volontari del ristoro finale, il tempo di guardarmi in giro verificare che non vi è più il mio referente ( Antraccoli) ed iscrivermi con la Caterina presso il suo gruppo sportivo , ovviamente marciatori Marliesi, non mi sembra elegante richiedere la lista del mio gruppo evidentemente già consegnata per aggiungere il mio nome, non credo che un iscritto in più faccia fare un balzo in avanti nella classifica dei gruppi, se così invece fosse me ne scuso.
Tra un discorso e l' altro partiamo che sono le otto e ventitré, tardi forse, comunque sempre nell' orario consigliato nei volantini di propaganda delle varie passeggiate, pochi metri e siamo già in salita che si protrae per circa tre Km,portandoci dai 350 metri iniziali della partenza ai 528,parte dei quali costeggiando la Turrite coi suoi giochi d' acqua, poi una svolta secca a sinistra su di un ponticello per immetterci in un tratto di bosco, nell' attraversarlo mi accorgo che il torrente ora è in secca, così di botto ma dove è finita l' acqua?.

 

 

(l'acqua è una ricchezza del luogo)

(Caterina si presta come punto di riferimento per un arco di vecchie pietre)

 

(la Chiesa)

 

e sul ritorno verso Vallico di Sotto ancora archi in pietra

 

(il vecchio e il nuovo, il gusto di chi ci abita, i fiori)

 


Terminato questo primo tratto di salita, già abbastanza duro inevitabile arriva la discesa per due Km e mezzo circa dove ci riporteremo sui 370 metri,terminata la quale immancabile ricomincia la salita, questa più arcigna per raggiungere e superare sempre salendo la località la Fornace. Qui è posto anche un ristoro dove tirare un attimo il fiato con la scusa della refezione.
Così come ha inizio, termina anche questa asperità (siamo arrivati alla quota di 670 metri), adesso risiamo su asfalto e ridiscenderemo per circa 1, 5 Km,ora siamo giunti a 530 metri circa, al termine di questa è posto un altro ristoro, dove l' odore della focaccia calda e la pizza invoglia alquanto a fermarsi, oltretutto c'è anche il timbro da apporre sul cartellino.
D'ora innanzi sarà tutta discesa per oltre 4 Km e 500 metri, termine della sgambata, tempo trascorso, 2 ore e 10 minuti Km totali 17,500 ed a questo si riferisce l' esultanza del titolo, ovviamente questa va di pari passo con la bellezza dei luoghi attraversati coi bei borghi di Vallico di Sotto e Vallico di Sopra, dei suoi boschi.

 

 

 

 

(un vecchio lavatorio)

 

(riflessi)
Peccato che l' andatura anche se non da schegge non ci faccia comunque godere appieno dei luoghi che attraversiamo, stupisce il fatto che mentre ci beiamo di quello che ci si para innanzi poi però neanche ci pensiamo a muoverci da casa per recarci in loco per meglio apprezzarne la beltà, per questo non rimane che ringraziare chi organizza queste corse che ci offrono tale opportunità.
Una volta terminata la fatica, di questa non rimane che un ricordo fugace, molto di più è quello che abbiamo raccolto vuoi in sensazioni, odori, colori, suoni ed allora non mi resta che l' auspicio e la promessa di ritornare anche il prossimo anno, DIO volendo.
Claudio Landucci

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Grazie Claudio per le belle foto. Veramente un reportage sui luoghi, con un occhio di riguardo per le tradizioni sacre e delle acque.

Veramente da incorniciare.