Riceviamo da Riccardo Monti alcune foto senza commento con il solo messaggio: Ho fatto la 6, avevo la febbre!
Podista incallito e testardo, il nostro, ha trovato il modo di mandarci uno scatto meraviglioso: una visione di papaveri. Questi fiori, un tempo presenti e invadenti, sono diventati una rarità. O meglio, ne vediamo di singoli e cocciuti esmplari lungo le strade, fra l'asfalto e gli scarichi abusivi, o nella secchina di qualche campo desolato. Rivedere una foto con alcune decine a fare gruppo, a fare macchia, mi ha fatto sussultare. Non me ne vogliano i contadini, ma lo considero la vittoria della natura sulla ragione, sui diserbanti, sui tornaconti. Ovviamente, provare per creder, non si possono coltivare campi di grano per poi cogliere dei papaveri, ma per una volta, grazie Riccardo, nella tua febbricitante esaltazione, ci hai mandato una foto che resterà come ricordo.
Per esempio nella casa accanto alla quale siamo passati ieri nell'ultima ripida discesa, c'erano delle piante di popodoro che veniva da pensare "di plastica", tanto e tanti erano grossi i pomodori verdi ed alcuni, bassissimi, a fior di terra, maturi. Nessuna serra, forse c'era prima, ma veramente sono rimasto impressionato. Per ora non ho visto nessuna foto di questa rarità.
una foto con gente alla partenza, tanto per scaldarci
una foto con il taglio "Monti"
e una foto che ha in se mille domande: la prima, ma cosa gli è successo?
una croce, quasi un ricordo, imperituro. Il contrasto fra la morta che significa fine e un suo simbolo che diventa ricordo per sempre.
una corsa impegnata, ad occhi chiusi, per assaporare ii profumi delle ginestre
ed ecco una Titty, gialla, delcata, che fugge da.....
due Gattacci Silvestro, che vorrebbero mangiarsela
come questa signora che, quasi sembra disinteressarsi del cibo...
Grazie Riccardo e ...curati!