Ricevo le foto da Loredana e le presento:
FILECCHIO E IL PRESEPE
Domenica mattina abbiamo scoperto la pianura a Filecchio. Balconate fra salite ripide e discese scivolose ci hanno fatto sgambettare allungando il passo. Ci sentivamo immersi in un grande presepe guardando chi ci precedeva, impressionati dalla neve che ci sovrastava. Il Rondinaio (ma sarà stato lui?) ci osservava bianco di neve fra il bianco delle nuvole, ammorbidito dalla foschia e dall'aria umida che si intrometteva fra noi. Un rigirare continuo fra campi verdi e stradelle inconsuete. Una di queste merita di essere descritta, visto che i nostri fotoreporter si sono fermati a percorsi più consoni ai loro desideri. Fra due muretti, bassi, a secco, stretta quanto basta, con un letto di foglie che stanno macerandosi, rosse, a sinistra nude calocchie e vecchie viti che delimitano un campo, a destra il dirupo che porta in basso dove il brontolare dell'Ania (vecchia comare) veniva interrotto da voci argentine provocate dall'urto improvviso dell'acqua nei massi. Fra noi e l'acqua le acacie e i sambuchi nudi. Poi, lasciata la zona di Pedona di Barga, siamo saliti fino a Seggio e dopo il ,dove abbiamo abbandonato al loro destino chi andava per i 10 km, fra fango e foglie che trattenevano l' acqua, salita dolce e ripida discesa attentatrice delle nostre caviglie, scoprivamo esistere anche un Seggio "di Sopra". Ancora in alto (come la pubblicità di una nota grappa) scendevamo poi, dirupando e girovoltando fra sassi assassini e scheletri di castagno verso Loppia ed anche qui scoprivamo esistere un Loppia, un "di Sopra" e un "di Sotto". Certo vedere la Pieve dal basso fa un effetto strano dopo averla vista per tanti anni dalla strada che da Fornaci porta a Barga, in basso, fra una curva e l'altra.
Un ponte a schiena d'asino ingroppata, una pietrosa via antica ripida come la fame, il cielo che sgocciolava lacrime infingarde, ci riportavano a Filecchio, a ritirare una "Capannella" molto carina.
Mi permettevo anche un piattino di polenta garfagnina (stacciata!) con ragù, una squisitezza culinaria, tradizionale, calda.
Ma ora guardiamo le foto di Loredana che con il suo gruppo, non curante del tempo era presente.
Da notare che c'erano ben 681 partecipanti e visto la lontananza, il tempo ecc non erano pochi.
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ed ecco le foto
(il luogo di ritrovo, sa di ragazzi, anzi di bimbi)
Climene e il suo compagno sono pronti per l'avventura
e allora via! un po' alla spicciolata, imbronciati per un cielo grigio
una bianca Madonnina in un fusto scavato
le Penne di Cardoso imbiancate
il Campanile sopra Ponte all'Ania
e sotto il paese, con la sua strada provinciale
ed ecco i campi dove scorrazzare
rossi berretti di Papà Natale al ristoro presso la fabbrica di Presepi
un incorcio fra utilità e fede, fra l'acqua di una pompa che disseta ed un "santino" al quale dedicare una preghiera
le terrazze che scendono a valle, con le case, sembrano dei presepi
cambia la direzione, resta il verde dei campi, il vapore lontano
il rosso e il verde nei campi di Filecchio
cavalli nel recinto, ascoltano il brontolare dell'Ania
un casolare antico oltre il sambuco e le acacie
una casa con cancello, una testimonianza da Filecchio
e le cupole dei gazebo ci accolgono all'arrivo.
Grazie Loredana