Ieri mattina Filecchio. Intanto la location: piccolo paese sopra strada poco prima di Fornaci di Barga. Fra l'Ania e la Pieve di Loppia. In alto...perchè Filecchio ha voglia di pianura...(gli organizzatori prima di farci salire ci hanno fatto percorrere tutte le stradette, i sentieri, i camminamenti sul piccolo altipiano)...ha voglia di pianura ma viene risucchiato in alto. Tutte le strade a Filecchio portano a Roma e ..verso l'alto. Verso una montagna di castagni, di sentieri oltre muretti a secco, oltre gli alberi, prima dello scendere e del rumore dell'Ania che chicchiera con i suoi massi. (No ragazzi, gli auricolari vanno lasciati in macchina, non potete ascoltare musica durante la corsa, non siete soli, c'è l'atmosfera che vi segue, i rumori, i silenzi....ragazzi ascoltate il silenzio, ci sono i discorsi incredibilmente stupidi dei podisti, c'è il loro ansimare, la battuta che nasconde la fatica, ci sono le campane lontane...(ieri scendendo sentivo le campane di Tiglio...sembravano benedire).
Ieri il percorso era nuovo per me. L'anno scorso non c'ero. E gli organizzatori mi hanno portato per mano a Tiglio e poi ancora su fino a Tiglio Alto. Mai stato prima a Tiglio Alto. A Tiglio si, in corse famose come quella di Barga che negli ultimi anni della 25 km ci fecero passare da Tiglio per salire al Renaio. Anche una mitica Filecchio persa nei tempi (questa era la 26° edizione) quando ci fecero salire fino a Tiglio poi scendere nell'Ania per risalire a Coreglia (è proprio lì davanti)..poi discesa asfaltata per il Piano e deviazione che ci faceva attraversare ancora l'Ania e risalire a Filecchio.
Ma la cosa spettacolare è stata la vetta, il ristoro sul sacrato della Chiesa di Tiglio Alto dedicata a San Giusto....la valle tutta sotto di noi...tanti paesi da riconoscere...e davanti a noi un'orizzonte di Apuane, Panie, il Sumbra, tutto il gruppo di Ortodidonna con il finale del Pisanino, che sembrava piccolo malgrado i quasi 2000 metri. E per chi aveva gli occhi buoni il piccolo foro del Monte Forato (vedete la foto sul servizio di Mario).Tutto confezionato con un cielo di un azzurro pulito, appena lavato sulle pietre dell'Ania e steso al sole.
Ecco le mie foto...ho tralasciato all'inzio le foto della pianura pensando a Ugo che è impareggiabile nel documentare..
mi sono dedicato a questa luce fra le foglie, a un brillare sul pozzo che nella foto non c'è non c'è
e Patrizia e Elisabetta mi salutano prima di un arco
le Panie suggestive, un paesaggio che diresti alpino
dopo il ristoro qualcuno ci aspetta...sarà il controllo oppure i Bravi che mi hanno scambiato per Don Abbondio?
da sinistra le Panie, con la Secca in primo piano e dietro la cima della Croce poi spunta nel centro il nappone del Sumbra e sulla destra il gruppo di Ortodidonna...con il Contrario il Cavallo gli zucchi di Cardeto e il Pisanino nell'ordine
Santa Maria delle Grazie
case e tetti ci annunciano un piccolo paese
una casa con tutti i pinfani
riflessi di podisti fuggono davanti al vetro della teca di San filippus
la lunga salita verso Tiglio Alto..ci scopre a sud oltre la valle stretta dell'Ania..Coreglia Antelminelli
siamo quasi in cima...la luce è pura...una chiesetta ...ma c'è ancora da girare intono al cucuzzolo
eccoci...ci siamo...questa è la chiesa dedicata a San Giusto (anche Porcari, anche Volterra per il vescovo di città etrusca)
un ingresso antico, a romitorio...con lo spazio per il pellegrino, anche a Chiesa chiusa...quando la chiesa non era solo luogo di culto, ma anche luogo di aiuto, dove aggrapparsi in caso di bisogno, non solo spiriturale ma anche corporale...di notte...durante i fortunali...
dentro una chiesa che sa di antico..di cera di muffa di vecchio organo che ci guarda dall'alto
sul soffitto un lampadario viene illuminato dal sole e il rosso del panno del confessionale ricorda tempi andati
una foto ricordo, molto bella
poi la lunga discesa...fino al ponte che dalla Pieve di Loppia ci fa risalire a Filecchio
ecco la Pieve di Loppia in lontananza
e all'arrivo il saluto di Marco Secchioni e di una sua amica
trovare gli amici è sempre una festa
poi la sorpresa, al ristoro
un piatto di polentae ragù
che veramente ha preteso un bis!!!
Ciao a tutti
Andrea