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FINO SUL MURAGLION DELLA PENNA foto di Mario

07/02/2011

a cura di Mario Pardella detto "Cornicette"

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Angolino
Mimosa
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Credo che questa di Pappiana, specialmente il percorso della 25 km (effettivi quasi 24) sia uno dei più duri dei nostri trofei. La salita impegnativa, con strappi molto duri, ti porta in alto, senza risparmiarti niente, a muso duro. L'unica cosa che ti distrae è il bel panorama che in basso si mostra. E giunti sulla punta, dove è ovvio che devi lasciare una traccia e firmare almeno un registro, con quelle bandiere che sventolano contro un cielo freddo e indeciso, poid evi stare attento alla discesa, e lasciarti un po' di forze per le salitelle dei "Quattro Venti", per la lunga discesa e gli interminabili km di pianura finale.
Ma arrivato all'agognato arrivo ti senti contento e sei soddisfatto. Anche un elogio e subito va fattoagli amici del Gruppo Podistico Rossini che veramente hanno pensato a tutto. Ma vediamo le foto che ci ha mandato Mario.
una lunga processione sulla pista ciclabile a bordo Serchio
un Beppe intirizzito fa da guida al solito gruppetto
ed ecco la lunga salita asfaltata che ci porterà alle Capanne, con la pianura che si allontana
mentre un occhio fotografico ci spia
e dopo Le Capanne inzia lo sterrato che si innalza sempre più
e il Serchio sotto di noi diventa sempre più piccolo
su un pianoro a sbalzo un bel ristoro
e Elisabetta, che sembrerebbe così esile, si china per una bella foto
prima di un'ulteriore foto con il gruppo che domenica scorsa le ha fatto compagnia sulla neve di Cscine di Buti
ed ecco l'ultimo sentiero, fra vecchie foglie, che ci porta in alto, verso la Penna
ecco la foto ricordo, quasi un K2, o un Everest conquistato, con il vento freddo che porta in alto le nebbie
e la vista di Lucca è solo uno sguardo in una tazza di latte
Mario firma
ed anche Elisabetta firma, su un tavolo con tanto di bandiera
e coloro che in quel momento si trovano in vetta si ritrovano per una foto ricordo
poi dopo una breve discesa su pietre, ecco la strada che ti porta sul ciglio per evitare il fango
Giù nella discesaverso Molina di Quosa alcuni gatti randagi, perduti, soli, e allora Elisabetta....
ma ecco i nostri eroi finalmente all'arrivo, intirizziti dal freddo, dal vento che li ha aspettati a lungo
e finisco con negli occhi lo sbandierare italiano nel cielo bianco e ventoso.
Grazie Mario