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DENTRO L'OBBIETTIVO DI UN ARTISTA a San Rocco

31/08/2010

a cura di Mario Pardella detto "Cornicette"

vedi Gallery
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Queste sono le foto "intime" di Mario, quelle che lui scatta per il proprio piacere interiore. Ci sono fiori, paesaggi, scorci particolari.
Sono foto che a prima vista non servono su un sito come il nostro perchè la gente vuol vedere il proprio volto, l'impegno profuso, la meta raggiunta.
Io le pubblico tutte, fra questa pagina e la gallery, per quelli che amano il bello, che vedono il bello degli altri con una giusta dose di invidia, ma godendo solo per il sapere che certe cose esistono.
Come le carline dalle brattee lucenti, che ti sorprendono nel verde dei prati sui nostri monti, appena lasci i faggi.
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e ecco quella che sembra un'ape che sta lavorando alacremente per cercare un nettare che servirà per il nostro miele-
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e il Piglione che abbiamo evitato girandogli sulla nostra destra. Ma guardate questa foto: sembra un quadro di Morandi dove i solidi danno solo la scusa per mostrare un equilibrio di forme e di colori
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ed ecco il monte Prana o Prano che ci divide da Camaiore
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ma mi piace questa inquadratura da dove si vede sulla destra il prato e il rudere della chiesetta di Campo all'Orzo.
Per chi volesse andare sulla vetta del Prana senza un eccessivo impegno, andare a Lucese, sopra Gombitelli, e prendere il sentiero che ti porta sul crinale quello che vedete sulla sinistra della foto che sale dolcemente.
Altrimenti, con un po' più di impegno, Camaiore, Metato di Camaiore e da qui sentiero.
Oppure da Pescaglia, il percorso della corsa di Pgiunti in cima alla salita, dove dopo aver mangiato una fetta di cocomero si scendeva nel bosco, andare aventi circa un km e alle case lasciare l'auto e prendere il sentiero per Campo all'Orzo e di qui alla vetta.
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Questa è sua maestà il Matanna, rossiccio come la criniera di un leone, sulla prima gobba una croce, questo è il VERO MATANNA, noi con la marcia gli passiamo a lato e arriviamo poi all'Alto Matanna Rifugio.
le cittadine e i luoghi del mare, il mare, l'orizzonte dove sembrava di vedere il dito della Corsica
una bella foto delle Apuane maggiori, l'Omo Morto con il suo naso verde, difficile da vedere in questa stagione perchè solitamente il paleo per mancanza di acqua acquista quel colore "secco", ma quest'anno grazie alle numerose pioggie anche i sentieri erano tutti verdi e pieni d'erba.
come la campereccia che dalla Foce del Pallone porta al rifugio
e la vallata che dal Matanna porta al rifugio
e ne approfittano le vacche al pascolo
mentre il campanile di Bucine ci aspettava nel controluce
in un vecchio borgo, foto "vecchie" per ricordare l'antico
la semplicità e il bello del semplice
la definizione dei pistilli, tanto che una professoressa di scienze potrebbe farci lezione di sesso vegetale
mentre la nostra amica ape (o vespa?) se ne va per fiori
e chiudo con la delicatezza di questi petali esili come mani di bimbo
Ovviamente tutte le foto sulla Gallery
Grazie Mario, sei un artista.
Andrea