La classica Sgambata del Montemagno è binomio indissolubile con il Primo Maggio.
Questa stagione, a volte bizzarra, è senza dubbio la più adatta a percorrere questi colli che si snocciolano verso il mare. L'erba ha in sé la forza della gioventù, le foglie degli alberi, quasi soprese e intimidite da questo mondo, mostrano con pudore il loro giovane verde. Ma il sole, bravaccio, insegnerà presto a loro cosa vuol dire il caldo, sebbene mitigato da quell'aria marina che non manca mai, e le farà diventare adulte, fiere di loro stesse.
Ma vediamoci le foto di Ugo.
e anche Ugo, come le foglie, si meraviglia di quelle scatole di falsa lamiera che intasano tutto e prendono lo spazio dei viventi.
Ma è solo un attimo di smarrimento..
subito il bosco, la salita, Beppe, chiamano
marginette che indicano il cammino terreno e celeste
la natura che manda il suo biglietto da visita
e laggiù... laggiù il mare
mentre i monti sono così vicini, quasi incombono su di noi, con il Prana in primo piano
e i paesi appaiono come sassolini lasciati da Pollicino per ritrovare una via ormai perduta
ma l'innocenza di un bimbo ci fa sperare nel domani
come le icone ci tengono attaccati alle tradizioni, ai veri valori
insomma grazie Ugo