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FRA IL PADULE E I RICORDI di Loredana

31/05/2010

a cura di Loredana Barsotti

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Ciao Andrea,
allegato troverai il file della marcia di stamattina a Ponte Buggianese in questa piacevole mattinata di fine Maggio. Una cosa mi ha colpito, passando lungo la strada della zona padulosa, la furia e la spietatezza nazista che durante la seconda guerra mondiale ha ucciso
molte troppe persone è passata anche da qui. A testimonianza le numerose lapidi lungo la 
strada che abbiamo percorso. Non ci sono parole... Oggi noi siamo qui a passare qualche ora di svago e di divertimento e pensare che 66 anni fa a degli innocenti è stata troncata la vita, l'unica colpa che si trovavano a passare oppure chissà a lavorare nei campi, nello stesso momento in  
cui dei loro "simili" obbedivano a dei comandi mostruosi. Era il 23 agosto del 1944... 
Scusa la nota dolorosa ma credo che merita ricordare anche questo.
Mercoledì 02 giugno non sarò a Fosciandiora ci vedremo a Gallicano.
Saluti e grazie.
Loredana      

 

ed eccoci al momento che precede la partenza, ci si scalda le gambe, si saluta gli amici

 

 

mentre il Castiglioni, moderno Marco Aurelio, senza cavallo, ma non per colpa sua, si impone al tavolo dei lammaresi

 

 alcuni già si anticipano sulle piatte strade che ci porteranno in padule

 

ed incontriamo subito una marginetta, anche questa rinchiusa, contro i furti di madonne di gesso

 

 

 

 

ed un controllo a due mani è veramente qualcosa da ricordare

 

 

 

 

spazi interrotti da alberi, cigli di strade dove l'erba tagliata si sta trasformando in fieno, odori nell'aria insieme al pulviscolo che tanto irrita coloro che soffrono di allaergie

 

 

 

 

ed ecco una lapide, ci fermiamo a leggerla

 

 

 

 ma un trattore nel suo andirivieni, ci porta e ci allontana il suo brontolare, interrompendo il silenzio che regna fra questi campi

 

 bianchi uccelli cercano del cibo, saporosi vermicelli, su una striscia di terra arata

 

 ma ancora un angelo bianco, il marmo freddo ci riporta alla mente come persone che "casualmente vivevano" in questi luoghi sono state uccise

 

 

Certo, era nel 1944, c'era da finire una guerra, da chiudere tutte le barbarie in un cassetto, c'era chi aveva paura, chi si voleva vendicare, chi urlava, chi taceva. E gli altri? Le brave persone che come ora dovevano esserci? Facevano vista di non vedere? Pensavano ai fatti propri. certo era il modo migliore per sbarcare il lunario.

Non illudiamoci: possiamo ricordarci, possiamo imparare e non dimenticare, ma l'uomo penserà sempre che stando zitto eviterà dei guai e magari dirà una preghiera, per la PROPRIA ANIMA.

e PER FAR VEDERE QUANTO LUI sia bravo, metterà una croce di legno al riparo dalle intemperie

 

 

 

 

 

Noi, per non essere da meno, vogliamo dedicare questa foto di fiori gialli, poveri e comuni, che si incontrano dimenticati su un ciglio di strada, a tutti coloro che hanno perduto la vita per motivi "casuali".

 

 

e tornando a "correre" vediamo i gemelli che se ne vengono bel belli

 

mentre il Castiglioni, ripresa l'altezza da condottiero romano, se ne viene con i suo luogotenenti lungo una dritta via

 

 

e i nostri amici, che incontriamo ogni domenica, ci fanno un certo effetto con i guanti, pronti ad accontentare i nostri desideri

 

 

 

 

e Beppe, con il suo buonumore finisce la marcia accompagnato da Gino e da Mario.

 

 

Loredana grazie per il tuo servizio. Fra gli odori e gli spazi, ci hai dato modo di riflettere e di cercare di non essere solo accomodanti.