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FRA LE REDOLE DI LAMMARI foto di Ugo

30/03/2015

a cura di Ugo Giorgi

Una mattinata che ci sorprende per i suoi 4 gradi mattutini, aggravati dall'ora legale e dalla guazza delle redole lammares. Poi San Colombano, Segromigno in Monte fino a Valgiano, San Piero a Marcigliana, la salita  e il sole ci avevano scaldato ben bene. Il ritorno verso Lammari fra stradelle molto belle e rettilinei dove l'importante era mettere una gamba davanti all'altra e arrivare nell'abbraccio degli amici lammaresi.

Vediamo le foto che ci manda Ugo.

Ugo abitando a Lammari arriva di buon'ora e ci immortala il tavolo delle iscrizioni prima della consegna dei cartellini...

poi la partenza affollata

e subito ai laghetti dove "loschi individui" tranquili come un mafioso ricercato, se ne stanno a prendere i primi raggi di sole

e i paperi ormai civilizzati, frequentatori del parco e adusi agli uomini,  si scansano al passaggio dei podisti

volantini della Porcari Corre portano il sole fra queste redole

luci d'atmosfera

fiori di pesco

un sole basso all'orizzonte infastidiva gli occhi

la chiesa di San Cristoforo e il canale che staccati dal loro contesto danno l'illusione di un luogo veneziano

e anche se ti allontani di qualche passo, resta questa immagine che ti porta a Murano..

qui invece ritorni nella precisa materialiità lammarese, mattoni uno sopra l'altro, squadrati, solidi per arppresentare una fede che è tradizione

Ed ecco il gruppo dei mitici porcaresi.

Un piccolo appunto ai nostri amici Lammaresi.

Ieri era la domenica delle Palme. Ogni anno, essendo mobile la festa, capita di passarla in diversi luoghi. E' di prammatica, quasi, una consuetudine, distribuire il ramoscello di ulivo. A Lammari nessun segno delle Palme, solo lo scampanare festoso "e i fanciulli ebrei agitavano rami incontro al signore" sulla via del ritorno.

E vista la giornata che ci prepara alla Pasqua vorrei raccontare un piccolo particolare. 

Ogni anno c'è la ricerca del rametto di ulivo. Alcune chiese di Lucca non ne mettono più il pomeriggio. Forse le foglie sporcano i nobili impiantiti e ricordo che in una chiesa quasi sembrava rubare il rametto controllati da occhi severi. Ieri pomeriggio, a Montecarlo, il prete stava spazzando, granata e pattumiera, togliendosi la giacca, fra le panche. Visto che abbiamo preso un rametto di ulivo, e visto che non ne restava nella cesta in fondo chiesa, è andato all'altare e ha preso due grossi vasi e vuotandoli ha riempito il paniere di ulivo e ce ne ha dato ancora, gentilissimo.

La sua cortesia, la sua umiltà mi hanno colpito e mi hanno fatto bene, più di tanti cardinali dalle guance rosee e dalle vesti eleganti impreziosite da croci di orafi importanti.

Grazie Reverendo. Grazie per la lezione di catechismo!!!

Andrea Bartalesi