Bella corsa questa organizzata a Stabbia con l'aiuto e la volontà della famiglia Bracciali.
Un percorso piacevole in una calda mattinata estiva. Due salitelle che ci portavano su colline da dove lo sguardo andava a cercare, sui colli, borghi sconosciuti. Belli allo sguardo e solo per un amore, direi, statistico ci fermavamo a domandarne il nome.
Casolari curati, una campagna dove la presenza dell'uomo è tangibile, presente. Una sacca di terreno che rimanendo, per noi, oltre le direttrici più consuete, sono sconosciute ai più, ma terreno di allenamento di tantissimi ciclist, con stradette secondarie senza l'assillante respiro del traffico.
L'assaggio di padule di Fucecchio è puramente formale, un lungo argine dove l'erba rasata si trasforma in stoppie, dove un campo di girasoli illumina l'orizzonte. L'ultima salitella che ci portava alla chiesa, sistemata quasi su una piega di questi campi, ci riportava alla mente alcune zone fiamminghe dove ti si ergono davanti, improvvise, delle sommità sulla cui cima il potere, civile o religioso, ha messo il suo marchio.
I ristori molto curati, impeccabili, sotto la regia del Bracciali, ma sicuramente il merito andrebbe anche allargato a tutti quei volontari e volentorosi che si sono prestati per una mattina a farci stare bene.
Il grazie ci viene spontaneo.
Andrea
argini ci accompagnano verso la campagna
e i molti podisti cercano di trovare il loro passo
mentre giovani cipressetti diventeranno, poi, viale patrizio verso la villa
i gemelli con Stefano vanno in avanscoperta
ed Angelo se ne va fra due siepi di ulivi
ed io mi impegno in un tratto di leggera salita in una bella foto di Fausto, impegnato con uno scatto furente per immortalarmi con la luce e l'inquadratura giusta, (grazie Fasuto!)
ripensando a quando, ragazzi, vedevamo nelle corti chiocce con i pitorini sotto le ceste
e la chiesa di Stabbia sulla increspatura del campo
e un ristoro che sembra dipinto dal Silvestro Lega macchiaiolo
e il Bracciali finalmente felice.