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GALLENO E LE CERBAIE servizio di Claudio

10/09/2012

a cura di Claudio Landucci

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Galleno, a spasso tra le Cerbaie
In una domenica ancora baciata dal sole, ma con una temperatura quasi autunnale (16°)dovendo timbrare il cartellino per il turno pomeridiano, decido insieme alla Caterina di andare in quel del Galleno per prendere parte alla odierna corsa del T.P.L. organizzata dalla podistica Galleno di cui è socio il vostro e nostro scribacchiano Loris Neri.Arriviamo stranamente presto, se per presto si  possano intendere le otto del mattino,ma come oramai è una costante, molti sono già in cammino, altri stanno già portando a termine la loro fatica.
Facciamo il cartellino, anche oggi sono ospite dei Marciatori Marliesi e tra una digressione ed una fanfaluca partiamo che sono le otto e venti insieme agli amici Laura e Carlo, staremo con loro fino alla prima deviazione tra il percorso medio 13 Km (loro) e quello lungo 21 Km (noi).

 

 (l'alba è meno triste di un tramonto e a volte è altrettanto bella)

 

 

 (fiori fritti, dimenticate l'uovo, provate a mescolare la pastella con l'acqua minerale, sentirete la bontà senza dover pensare al fegato)

 

 

( la Caterina)

 

 

 

 (il fotografo che parlava con i cavalli)

 (colpi d'occhio stupendi)

 (le api dormono)

 


Questa è una di quelle sgambate che non ha pretese di mostrarci bellezze mozzafiato, è una semplice corsa che ci consente di vivere tranquillamente una domenica mattina passeggiando, talvolta correndo, ma senza alcun assillo di prestazioni, pur nella sua semplicità si è guadagnato un posto di primo piano tra i podisti,anche competitivi che qui possono affinare la loro preparazione in vista delle maratone autunnali, sia per la lunghezza del suo tracciato lungo sia per i suoi continui saliscendi, che fanno sì che si rilanci sempre l' andatura.
Ma oggi noi non siamo di questa fase, oggi diamo libero sfogo alla tapascioneria per viverla una volta tanto senza stress, la corsa (oramai chiamiamola così per comodità) si svolge in gran parte all' interno del parco delle Cerbaie, con le sue ampie strade sterrate ora scavate dall' impeto dell' acqua ora lisce come l' olio, quel poco di fondo asfaltato che calpestiamo, non è comunque preda di automobilisti se si eccettua il tratto che ci porta in prossimità del "Mulin del topo". Se per riempirci gli occhi non abbiamo niente che ci riconduca all' essere umano, eccetto i tratti anneriti di bosco bruciato ma dai quali la natura riesce comunque a prender il sopravvento e quest' ultima che la fa da padrona, con le sue molteplici sfumature di colore verde che ci circondano in ogni dove non ancora impreziosita dal giallo delle foglie morenti, ma che cadendo danno nuova vita al bosco, non vi sono ancora se non in minima parte il rosso delle bacche che fa bella mostra di se tra gli agrifogli, dai pungitopi, ma ancora non è autunno pieno e di questo avremo modo di godere, invece i campi sono già cosparsi della prima guazza, sono iridescenti sotto i timidi raggi del sole così come le ragnatele appesantite dalle gocce di rugiada risultano ben visibili, inficiando di fatto il lavoro del piccolo tessitore che la vuole invisibile per procurarsi il cibo.

 

 

(fra le belle cose di Dio e dell'uomo (opera di Dio) 

 

 (la Caterina comincia a sentire il caldo)

 

 (avete mai guardato dentro a un pozzo? Avete mai provato a chiedere qualcosa ad un pozzo?)

(ecco l'interno del pozzo e ascoltate... sta tornando a voi la domanda fatta) 

 

 

 

 

(quando la corsa è statapiacevole, si può anche continuare a parlare, dopo)

 

 


L' ultimo Km ci troviamo a calpestare un pezzo della via Francigena o Romea, una volta crocevia dei molti pellegrini che armati della fede dirigevano verso l' Urbe, anche oggi questo itinerario se pur in maniera ridotta vede comitive di viandanti percorrerne il selciato, qui come forse avveniva in tempi remoti all' ultimo ristoro un piatto  di farro fumante ci viene offerto da comparse in costume dell' epoca.
Mi accorgo di avere divagato oltremodo, ma qualche volta è bello passeggiare o correre guardandoci intorno,in fin dei conti usciamo la domenica per lasciarci dietro il tram tram della vita quotidiana e almeno per 2 ore ci liberiamo di tutti quegli assilli e drammi che la vita quotidiana ci propone incessantemente.
Niente da eccepire sull' organizzazione, bravi tutti e grazie a tutti i volontari.

 

 

°°°°

Grazie Claudio per la tua assidua e professionale presenza, per le tue parole, per le tue foto.

Grazie ancora