Lo scorso anno un diluvio universale impedì agli organizzatori di effettuare la marcia, quest'anno alla partenza eravamo tantissimi, ma i "gialloni" hanno impedito lil normale svolgimento della marcia nei percorsi di 17 e 20 km. Ma il sole, la temperatura, il "pasticcere" hanno reso bellissimo l'evento.
Quando ci siamo visti tornare incontro quelli che ci avevano sorpassato, timidamente abbiamo chiesto e loro "gialloni, tornate indietro" ma chi si ferma, avanti Savoia, i gialloni forse hanno spaventato coloro che sono allergici. E quelli che tornavano indietro aumentavano, fino a essere una fiumana. A quel punto ho incontrato il Buti, mi dice torna indietro Andrea. E io avanti fino a che non arriva Mario e il suo amico di Agliana. Andrea non si può passare, ma avete provato a cercare un viottolo o un percorso nel bosco in alternativa? E loro, certo, abbiamo fatto un giro e poi siamo ritornati ai "gialloni". E qualcuno diceva, grossi, tantissimi.
A Lucca li chiamiamo "bofonchi". Sarà per quel ronzio che esce dal loro ammucchiarsi (il raduno nazionale dei bofonchi) tanto che si usa dire a chi borfotta "ma che bofonchi" e specialmente alla moglie quando non smette di "bofonchiare". Resta da vedere se prima è nato l'uovo o la gallina. La moglie somiglia al bofonchio o il bofonchio sembra la moglie?
Allora torno indietro, ma dove? Arriva un organizzatore con la macchina 4 frecce accese, gli faccio cenno di rallentare, dice, torna al bivio della 13, è l'unica soluzione.
Allora, fatto un po' di conti, ho deciso di aumentare il passo per non rischiare di tornare a casa "a buio".
Arrivati al ristoro del Pasticcere, il sole splende alto. Un mezza crostatina con ricotta e altre cosine dentro che non avevo tempo per stare a disquisire e un bignè alla crema, tanto per lasciare il dolce in bocca. Ma c'è da dire una cosa (diciamo un consiglio a un amico toh). I pasticcini non bisogna mangiarli al ristoro, ma portarli via e mangiarli nel campo dopo o quando rientri nel boschetto, perchè se li mangi lì, non vieni più via.
A quel punto tengo per la 20 al bivio, e mi godo un tratto nuovo, fra casolari, stradette di campo e sentieri che dividono in due boschetti dove il fresco era invitante.
Il passo gagliardo e la gola pelosa già mi fanno pensare al posto ristoro sulla Francigena, il piatto di farro...l'inservienti con tuniche di iuta....sorpresa, niente ristoro "francigeno", alle nostre domande le genitli signore ripetono che quello che faceva il farro nel brodo di fagioli è morto e non hanno trovato nessuno che si fosse preso l'incarico. E' proprio vero che muoiono sempre i migliori.
Ma ormai ci siamo, le solite pietre della vecchia strada, l'attraversamento del Galleno e l'arrivo, e non è nemmeno troppo tardi. I km percorsi mi risultano 21.2 ci si può stare.
E ora vediamoci le foto che Mario, sempre gentilissimo mi ha mandato.
le alte sfere dell'Atletica c'erano tutte
le Cerbaie è il luogo pefetto per allevare i cavalli, almeno da quanti recinti abbiamo incontrato, l'odore di cavallo e delle sue feci, naturali,
qualcuno fa programmi al bivio ma chi fa il conto senza l'oste...
in rosso la figlia del Bracciali
il Bracciali in forma splendida, così come la moglie e la figlia
Fabiana sembra preoccupata...
ecco Enzo e Moreno, i bientinesi
ai quali si aggiungono gli altri come....gialloni
Mario incontra quelli che tornano indietro con il sole alle spalle
questo era il bivio che ci portava sull'altura e poi scendendo proprio in fondo si incontrava il posto di blocco gialloni
Pr la cronaca anche un fico generoso, dai frutti nnei, deliziosi...
qui ancora l'anda e rianda
tornati indietro, rieccoci a Mulin del Topo
l'abbeveratoio
il ristoro de3l pasticcere, eccolo con tutta la sua arte e le sue aiutanti
Grazie per le delizie che spargi intorno a te
e con la cartolian chiudo e vi saluto ricordandovi che le altre bellissime foto sono nella gallery
Andrea Bartalesi