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GALLICANO: UNA BELLA CORSA servizio di Claudio

07/06/2010

a cura di Claudio Landucci

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Oggi non ho feste o ricorrenze cui fare riferimento, se non quella del Corpus Domini, importante, è vero, per chi ancora ha un credo ma sicuramente non rilevante ai fini del calendario che la nostra società ci impone ( tra l' altro fortunatamente ritorna l' Almamassi con tutta la sua troupe, buon rientro Giuliana) .
Allora anche io che parlo tanto di cristianità, anche oggi opto per una più atea corsa. Stamane siamo in quel di Gallicano per una sgambata del TPL; la scelta è dettata dal fatto che questa corsa si inerpica sui monti ed è alquanto dura per cui crediamo si renda utile per la prossima Pistoia - Abetone che dopo anni di tentennamenti ci siamo decisi ad affrontare ( speriamo bene).

 

 

(un monumento di Gallicano)

 

 (Saettoni un monumento del Trofeo Podstico Lucchese)

 (iscrizioni)

 


Il ritrovo è posto all' interno degli impianti sportivi, un bel complesso, ben curato e che offre valide alternative alla noia che i nostri giovani accampano  a scusante per le varie bravate che troppo spesso si sentono nei vari telegiornali.
Anche questa mattina partiamo con gli amici Filippo, Tiziano e Stefano: la scelta è ovviamente per la 18 km anche se molto presto Tiziano ci abbandonerà deviando sulla 10 km.

 

 (lasciamo Gallicano)

 (le fontane e la ceramica del Della Robbia)

 

 (che qui Claudio ce la mostra nel particolare)

 

 (mentre il curioso arco gotico e il tondo sembrano incastri per un gioco di bambini)


La giornata si presenta soleggiata e prelude ad una abbondante sudata, fortunatamente il percorso ci conduce quasi subito all' interno del bosco per cui la maggior parte del tempo lo passiamo al riparo dei raggi solari e soprattutto ci possiamo godere i colori e gli odori che questo ci offre.

 

 (la salita, dura, e anche Caterina si deve adeguare)

 (ed eccoci a Calomini, con sulla sinistra la punta della Pania Secca)

 (al ristoro un altro monumento: Felice Toschi)

 

(Madonnina con fiori)

 (altra icona, strana, quasi russa)

 (Brucciano ci guarda dall'alto)

 (e subito dopo, sul crinale, Calomini che abbiamo attraversato e al quale torneremo più tardi)

 (un lavatoio, monumento al passato, rarità presente, bellezaa futura)


Appena partiti la strada, anche se dolcemente, sale e dopo circa 2 km di falsopiano inizia la salita con una prima rampa veramente dura. Da qui non smetteremo più di inerpicarci e dopo circa  4, 5 km arriviamo alla quota massima di 681 metri (Calomini prima,Brucciano poi, ndr) non senza difficoltà e il più delle volte di correre proprio non se ne parla ed allora non rimane che volgere lo sguardo tutt' intorno ed ammirare la bellezza dei nostri monti.(anche il Forato sulla skyline delle Apuane ndr)
Giunti al culmine  non rimane che scendere, ora poca attenzione al paesaggio e più riguardo a dove mettere i piedi, tra l' altro dobbiamo anche traversare un tratto franoso ma non troppo pericoloso.

 

(Beppe guida il gruppo come un generale giapponese)

 

 

(nell'Agriturismo vicino all'Eremo di Calomini, ci si rinfresca)

 

 

(mentre Claudio, teneramente dedica uno scatto alla moglie)

 

 

(il ponte antico per attraversare la Turrite che viene dal Lago di Trombacco)

 

(ed ora l'Eremo ci appare dal lato opposto)

 


Quando oramai siamo convinti che di salita non ce ne sia più, all' ultimo ristoro posto a circa 3, 5 km dall' arrivo ci dicono che ne avremo un ultimo tratto per la gioia dei più che ivi sostavano. Accusato il colpo riprendiamo il cammino e fatta anche quest' ultima salita siamo nuovamente in discesa e veramente vicino alla meta, un ultimo km ed è fatta.

(all'arrivo Fausto si stiracchia la schiena, finalmente guarita)


Dire che questa è una bella sgambata è scontato, molti i ristori, il personale sul percorso ma soprattutto l' aver visto tanti giovani  che sovente latitano alle varie passeggiate di qualsivoglia trofeo.
Claudio Landucci