Ieri la corsa di Guasticce. Bellissima zona dell'entroterra livornese, colline con i sentieri segnati da cipressi in fila indiana come bimbi dell'asilo che escono con la loro maestrina, cieli aperti sulle rotondità, dolci, ma che richiedono sempre un grande impegno per raggiungerle. Boschi dove le quercie ancora trattengono le vecchie foglie, gialle, secche, le tengono quasi come ricordo, come certi podisti continuano a ricordare quando...... I laghetti a misura di podista, da girarci intono, frastagliati quanto basta per far sentiere a ogni passo il nuovo del paesaggio, quello di Guasticce, che richiede di andare e di tornare dalla stessa strada, quello di spondone dove d'estate ci sono giochi attrezzati, per le famiglie. Insomma una sorta di Paradiso Terrestre umano,dove l'uomo vivrebbe bene, senza tante promesse, senza tanti doni celesti. Già il viverci sarebbe un dono celeste che comleterebbe le grazie richieste. Certo non ci sono bar per un "birrino" o pizzerie per una "margherita" ma silenzi incredibili, fruscii di scarpe sull'erba, solo un richiamo di un uccello che stamani aveva sonno e non si è fatto sentiere.
E ora fatemi vedere le foto di Mario. Gli sono passato avanti al lago di Spondone, era sdraiato per terra per fotografare dei fiori...grande Mario.
mi sembra che dopo lo slancio del saluto, il nostro uomo che non deve chiedere mai sia un pochino in difficoltà e Lisena, sentendo spegnersi il fuoco sacro e l'impeto ci sembra un pochino preoccupata "oh che fa, mi butta in terra?"
quaai un balletto sulla salita che porta in alto
eccoci arrivati al Lago di Guasticce
i riflessi del mattino presto
ecco Calliope
e con il sorriso di queste tre bellezze pisane chiudiamo la prima puntata delle foto.