Un gruppo di atleti emiliani mi chiede notizie del percorso di 20 km, se piatto, collinare, per impostare il loro allenamento.
Io, da vecchio podista, consiglio a chi viene alla Porcari Corre, ma non vuol perdere un giorno di allenamento, di fare un INTERVAL TRAINING, così da recuperare in prossimità dei punti spettacolari del percorso e impegnarsi, così da alzare i battiti, nei tratti intermedi.
Il percorso della 20 km è come un bambino irrequieto, dolce quando dorme, scatenato quando non gli diamo attenzione. Le colline, se sei allenato, ti possono dare la sensazione di una nobile cavalcata (questi luoghi furono battuti dai destrieri ghibellini e guelfi, da cavalli fiorentini e lucchesi), la visione del borgo di Montecarlo con la sua fortezza, o il Quercione con le sue ombre e il suo tronco di 5 metri di circonferenza, il profumo i fiori di acacia e di ginestra, la Torretta con i suoi bimbi e i ristori. possono inebriarti e farti recuperare lo sforzo. Semmai, per i corridori impegnati, se vogliono non "peccare", ci sarà da stare attenti ai ristori, tentatori, ammiccanti e ruffiani. Dire di no a un uovo al tegamino con bacon, tanto per non far nomi, anche se alle 10 del mattino, "on the road", magari seduti in terra sul marciapiede, è cosa che può succedere a Porcari, in un luogo incantato.
E chi invece se ne andrà tranquillo guardando e odorando, chiacchierando con l'amico o "la su' dama" chiediamo, nel caso, di non intralciare il cammino di chi corre, anzi guardarli con rispetto e ammirazione. La Porcari Corre è di tutti e tutti devono godere delle loro sensazioni senza togliere niente agli altri. Mi raccomando !!!
Andrea Bartalesi